Fine del decreto crescita nel calcio italiano: può segnare la caduta della Serie A
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Direttore: Alessandro Plateroti

Fine del decreto crescita nel calcio italiano: può segnare la caduta della Serie A

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L’abolizione delle agevolazioni fiscali per sportivi esteri scuote il mondo del calcio e della Serie A: tra preoccupazioni e critiche.

Il mondo del calcio italiano e della Serie A si trova di fronte a un importante cambiamento: la rimozione delle agevolazioni fiscali per gli sportivi provenienti dall’estero, precedentemente garantite dal “decreto crescita”. Una decisione presa dopo un acceso dibattito in Consiglio dei Ministri, come riportato dal Corriere della Sera, che ha visto il vicepremier Antonio Tajani affermare l’assenza di deroghe, e il collega Matteo Salvini etichettare la misura come “immorale“.

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Lega Serie A in allarme: rischi per la competitività

La Lega Serie A ha espresso stupore e preoccupazione, sottolineando le possibili conseguenze negative di questa decisione. La mancata proroga del regime fiscale speciale per gli rimpatriati lavoratori sportivi potrebbe infatti ridurre la competitività delle squadre italiane, con un impatto diretto sui ricavi, sulle risorse destinate ai settori giovanili e, in generale, sull’indotto economico e fiscale legato al calcio.

Reazioni dei calciatori e Intervento dell’assocalciatori

Anche l’Assocalciatori si è schierata contro l’abolizione del decreto, inviando una lettera ai ministri dell’Economia e dello Sport. La preoccupazione principale riguarda la tutela del talento e del patrimonio sportivo italiano. Dalle analisi emerge un preoccupante squilibrio nell’impiego di calciatori italiani rispetto a quelli stranieri, in particolare tra gli Under 21, con alcune squadre composte quasi esclusivamente da giocatori esteri.

L’assenza di benefici fiscali potrebbe rendere più complesso attrarre e mantenere i grandi talenti in Serie A. Esempi concreti sono le difficoltà di Milan e Juventus nel portare in squadra giocatori come Guirassy e Hojbjerg. L’Inter, in controtendenza, si sta preparando con strategie mirate, come il rinnovo anticipato di Mkhitaryan e Darmian, per sfruttare gli ultimi vantaggi fiscali.

Il ministro per lo Sport, Abodi, ha sottolineato le difficoltà di un settore già provato dagli anni di pandemia e dalla concorrenza dei campionati esteri. Una proroga di due mesi del decreto, con un costo non esorbitante di circa 25 milioni di euro, avrebbe potuto garantire una transizione più morbida, una soluzione apprezzata sia dal ministro che dalla Lega Serie A e i club. Tuttavia, questa via non è stata perseguita, lasciando il calcio italiano di fronte a una nuova sfida strutturale e competitiva.

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ultimo aggiornamento: 29 Dicembre 2023 11:49

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