Sanremo 2025, perché i duetti tra Big non decollano: spiegate le difficoltà che frenano una delle novità di questo Festival.
La serata dei duetti al Festival di Sanremo 2025, in programma il 14 febbraio, promette di essere una delle più attese e discusse. Quest’anno, il direttore artistico e conduttore Carlo Conti ha introdotto una novità significativa: la possibilità per i 30 Big in gara di duettare tra loro, senza limitarsi a invitare ospiti esterni.
Tuttavia, questa opportunità – pensata per portare freschezza e novità alla competizione – sembra incontrare molte resistenze. Ecco spiegato il motivo.
Sanremo 2025, la scelta del brano è un problema
Uno dei principali scogli per i duetti tra Big, come riportato da Adnkronos, sembra essere la scelta della cover. Il regolamento consente di attingere a un vastissimo repertorio, includendo brani italiani e internazionali pubblicati entro il 31 dicembre 2024. Questo ampio ventaglio di possibilità, paradossalmente, rischia di complicare le cose.
Quando due artisti si trovano a dover concordare su una canzone, emergono inevitabilmente differenze di gusti, stili e obiettivi. In alcuni casi, le coppie che avevano inizialmente pensato di collaborare si sono arenate proprio su questa decisione.
Le difficoltà strategiche dietro i duetti tra Big
Il mancato successo degli abbinamenti tra Big a Sanremo 2025 potrebbe causare non pochi problemi, non solo a Carlo Conti – che rischia di trovarsi a gestire una serata più lunga del previsto – ma anche alle case discografiche.
Queste ultime, specialmente se rappresentano più artisti in gara, perderebbero l’opportunità di contenere i costi legati all’ingaggio e alla trasferta degli ospiti. Proprio per questo, sono ancora in corso tentativi di convincere gli artisti a collaborare.
Tuttavia, oltre alla già complicata scelta del brano, c’è un altro elemento che scoraggia i duetti tra Big: il timore che una buona performance nella serata cover possa influire sul risultato finale del Festival.
La storia del Festival mostra che esibizioni memorabili, come quella degli Stadio nel 2016 con La sera dei miracoli (in un omaggio virtuale a Lucio Dalla) o quella recente di Angelina Mango, che ha conquistato il pubblico con La Rondine, possono comunque indirizzare l’opinione del pubblico e dei giurati.