Flotilla, rientrati 18 italiani: "Siamo stati trattati come animali"
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Flotilla, rientrati 18 italiani: “Siamo stati trattati come animali. Botte in testa e nella schiena”

la Flotilla parte da Barcellona

Rientrati in Italia 18 italiani della Flotilla: raccontano abusi, violenze e detenzione in condizioni disumane da parte delle autorità israeliane.

Dopo l’arrivo venerdì dei quattro parlamentari italiani, sono tornati in Italia 18 dei 26 cittadini italiani che erano stati fermati dalle autorità israeliane per aver preso parte alla Global Sumud Flotilla. Il gruppo è arrivato sabato sera, 4 ottobre, intorno alle 23:30 all’aeroporto di Fiumicino con un volo Turkish Airlines. L’organizzazione del rientro è avvenuta grazie anche al supporto del Consolato Generale d’Italia in Turchia. Ecco, a seguire, le testimonianze degli attivisti.

bandiera Palestina

Flotilla, le dichiarazioni dei quattro parlamentari italiani

Durante una conferenza stampa a Roma, come riportato da L’Ansa, i parlamentari Arturo Scotto (Pd), Annalisa Corrado (eurodeputata dem), Marco Croatti (M5S) e Benedetta Scuderi (Avs), rilasciati nei giorni precedenti, hanno parlato apertamente di sequestro.

L’arresto presuppone un’ipotesi di reato, ma in questo caso non erano stati commessi reati“, ha dichiarato Maria Elena Delia, portavoce del Global Movement to Gaza. Il team legale della Flotilla ha depositato un esposto in Procura a Roma per denunciare il fermo degli equipaggi e l’attacco con droni in acque internazionali.

Il parlamentare del Pd, Arturo Scotto, ha dichiarato che il rilascio “è stato un atto unilaterale di Israele“. Ha attaccato la premier Giorgia Meloni: “Nessun presidente del Consiglio può sindacare su quello che fa un parlamentare della Repubblica“. Corrado ha respinto le polemiche sul presunto rientro privilegiato: “Siamo stati trascinati via, non abbiamo potuto scegliere“.

“Siamo stati trattati come animali”

Paolo Romano, consigliere regionale lombardo del Pd, ha riferito: “Siamo stati trattati come animali. Ridevano di noi, ci insultavano e ci picchiavano. Usavano violenza sia psicologica che fisica“. Paolo De Montis, accolto all’aeroporto da amici e colleghi sindacalisti, ha raccontato: “Siamo esausti. Ciò che ci ha massacrato sono state le ore nelle carceri israeliane e il tragitto per arrivarci: lì abbiamo veramente capito quello che possono aver fatto ai palestinesi“.

Anche il giornalista Saverio Tommasi, aggiunge Today, ha parlato di maltrattamenti: “Io ed altre persone abbiamo preso botte in testa e nella schiena. Un soldato mi chiedeva come mi chiamassi, dovevo rispondere con una parola che faceva ridere gli altri militari, probabilmente significava ‘scemo’ o ‘imbecille’“. Il giornalista ha aggiunto che sono state tolte le medicine a persone cardiopatiche e asmatiche, tra cui un uomo di 86 anni al quale è stata sottratta la bomboletta per l’asma.

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ultimo aggiornamento: 5 Ottobre 2025 9:13

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