Russiagate, Conte sfida Salvini in Senato e accontenta il Pd

Russiagate, Conte sfida Salvini in Senato e accontenta il Pd

Fondi russi alla Lega, il premier Conte riferisce in Aula il prossimo 24 luglio. Sfida aperta a Salvini, si rafforza l’asse tra il capo del governo e il Movimento Cinque Stelle.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte riferirà in senato il prossimo 24 luglio sul caso dei fondi russi alla Lega. Il capo del governo, nel tentativo di accontentare il Partito democratico e il resto delle opposizioni, ha deciso di anticipare il Ministro dell’Interno.

Fondi russi alla Lega, Giuseppe Conte riferisce in Senato il prossimo 24 luglio

Mentre Salvini continua a dire che non c’è nulla di cui parlare e ha rimandato il confronto con i parlamentari al prossimo question time, scatenando la protesta del Pd, il premier Conte prende le distanze e fissa l’appuntamento con il Senato.

Roma 05/06/2018 – Senato della Repubblica voto di fiducia al nuovo Governo / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Giuseppe Conte-Luigi Di Maio-Matteo Salvini

L’annuncio del Pd

La notizia è stata confermata da esponenti del Partito democratico che hanno ufficializzato l’appuntamento con il premier Conte in Senato.

“Conte ha dato la propria disponibilità a venire in aula mercoledì 24 luglio dalle 16.30 alle 17.30. Non sappiamo ancora se sarà un’informativa a o una comunicazione del governo, questo verrà stabilito tra la presidenza del Senato e il presidente del Consiglio. A no fa piacere che gli italiani ora possano capire esattamente cosa sta succedendo e cosa è successo”.

Il premier prende le distanze da Salvini e cementa il rapporto con il MoVimento Cinque Stelle

La decisione del capo del governo evidenzia la frattura all’interno della maggioranza di governo e il premier cerca una legittimazione politica scavalcando Matteo Salvini accogliendo le richieste del Pd e di LeU.

Conte sfida apertamente Salvini andando a consolidare il rapporto con il MoVimento Cinque Stelle e rimarcando la distanza con la Lega. Il Ministro dell’Interno sembra intenzionato a temporeggiare in attesa di capire se le indagini della Procura di Milano possano portare alla luce nuove informazioni che potrebbero compromettere la sua posizione o quella del suo partito.

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