Roghi e danni alle infrastrutture dopo la tragica morte del giovane Nahel, ucciso in Francia da un poliziotto martedì scorso.
Una spietata rivolta è scoppiata in Francia dopo la morte del 17enne Nahel, ucciso da un poliziotto durante un controllo a Nanterre (Parigi). Nella terza notte di violenze, 875 persone sono state fermate dopo i danni agli edifici e i roghi appiccati negli ultimi giorni.
Il motivo della rivolta in Francia
Martedì scorso, 27 giugno, il 17enne Nahel – di origine algerino-marocchina – dopo essersi rifiutato di obbedire agli ordini di una pattuglia, è stato ucciso da un poliziotto. Dalle prime informazioni emerge che il giovane era alla guida di una Mercedes gialla con targa polacca senza patente.
Secondo la polizia, l’auto avrebbe tentato di investire gli agenti, tuttavia un video che circola sui social mostra che uno dei poliziotti punta l’arma contro il 17enne (nell’auto ferma) per poi esplodere un colpo quando il ragazzo alla guida prova a fuggire.
La vettura è quindi finita contro un palo e il ragazzo è morto poco tempo dopo l’arrivo dei soccorsi. Nella Mercedes c’erano altre due persone, un ragazzo che è stato fermato e poi rilasciato, e una terza persona ancora ricercata. L’agente di polizia francese che ha sparato al ragazzo è stato accusato di omicidio volontario e posto in custodia cautelare.
Le rivolte per la morte di Nahel
Dopo la tragedia che ha sconvolto la Francia, sono subito scoppiate violente rivolte nel Paese con barricate, cassonetti e auto incendiate. Solo la scorsa notte sono stati danneggiati 492 edifici, 2.000 veicoli sono stati bruciati e 3.880 roghi sono divampati nelle strade pubbliche.
A Parigi sono state arrestate 408 persone, e sono stati dispiegati 40mila tra gendarmi e agenti di polizia. Sullo sfondo c’è il tema della discriminazione razziale, per cui anche le Nazioni Unite hanno invitato la Francia ad affrontare “seriamente i problemi radicati di razzismo” tra le forze dell’ordine.
Le proteste sono divampate fino a Marsiglia e a Strasburgo, dove i manifestanti hanno distrutto l’ingresso del teatro dell’opera.
Violences urbaines à Strasbourg : entrée de l'opéra saccagéhttps://t.co/0kLznV58vw pic.twitter.com/VFAHZgQEHs
— France Bleu Alsace (@bleualsace) June 30, 2023
Le misure politiche di Macron
Anche per il presidente francese Emmanuel Macron, è difficile sedare le proteste esplose in Francia. Al termine della riunione della cellula interministeriale di crisi, ha annunciato il dispiegamento di “mezzi supplementari” per contenere le violenze di questi giorni.
“C’è una strumentalizzazione inaccettabile della morte di un adolescente, che tutti deploriamo, quando il momento dovrebbe essere di raccoglimento e rispetto”, ha detto Macron, facendo appello “a tutti i genitori di assumersi le proprie responsabilità, poiché la situazione che stiamo vivendo è il risultato di gruppi organizzati e attrezzati, ma anche di molti giovani”.
Soffermandosi sulle piattaforme digitali, il presidente ha poi sottolineato come “le piattaforme e le reti giocano un ruolo molto importante”. “Verrà richiesta l’identità di coloro che utilizzano i social network per invocare il disordine. Nelle prossime ore adotteremo una serie di misure“, anticipa Macron.