Fratelli d’Italia: un caso a Civitavecchia. Manifesti X Mas e croci celtiche

Fratelli d’Italia: un caso a Civitavecchia. Manifesti X Mas e croci celtiche

Oggi, i leader del centrodestra si riuniscono, per discutere sulla leadership della coalizione. Giorgia Meloni ribadisce: “Ora tocca a me”.

Incoraggiata dai sondaggi che conferiscono a Fratelli d’Italia il ruolo di primo partito italiano, la leader della destra, non sente ragioni in merito ad accuse e veti all’indirizzo di concetti fascisti legati ad attacchi strumentali.

Nonostante ciò, sembra che non passi una sola settimana in assenza di un nuovo caso interno al partito: dirigenti che fanno i saluti romani, contiguità con gruppi rispetto alla destra neofascista, uniti all’esibizione di simboli, non identificabili certo con i principi dell’Italia democratica.

Giorgia Meloni

Il caso di Civitavecchia

L’ultimo caso delle serie, sarebbe quello di Civitavecchia. In queste ore avrebbe cominciato a diffondersi sui social e su alcuni blog d’informazione, una foto scattata all’interno della sede di Fratelli d’Italia nel comune a Nord di Roma. Lo scatto mostrerebbe un poster, riproducente il vessillo della X Flottiglia Mas e una foto del suo comandante, il golpista Junio Valerio Borghese. La X Mas è uno dei simboli del neofascismo italiano, i cui uomini erano noti per il loro indottrinamento ideologico, per la ferocia e per essere al servizio del nazismo.

Nella foto si vedrebbero i consiglieri di Fratelli d’Italia Fabiana Attig, Vincenzo Palombo e Giancarlo Frascarelli, in compagnia dell’esponente locale del partito Paolo Iarlori, dirigente della società in house del comune Civitavecchia Servizi Pubblici. Iarlori partecipa all’assemblea nazionale del partito e al Dipartimento nazionale Lavoro, ed è stato segretario del circolo dedicato a Giorgio Almirante, luogo in cui è stata scattata la foto.