Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi sorprende tutti parlando della par condicio: il fuorionda virale che sta facendo discutere.
Nei fuorionda, come riportato da Liberoquotidiano.it, spesso emergono verità inaspettate e commenti schietti: questo è accaduto a Matteo Renzi.
Il leader di Italia Viva, durante un’intervista in occasione di un appuntamento elettorale della coalizione Stati Uniti d’Europa, in vista delle imminenti elezioni europee ha commesso una gaffe.
Il fuorionda di Matteo Renzi
Subito dopo aver terminato un’intervista, Renzi si è trovato coinvolto in un momento che sarebbe diventato virale nel giro di pochi minuti.
A margine della conversazione, qualcuno ha chiesto all’ex premier un parere sulla par condicio, la legge che regola la parità di trattamento mediatico durante le campagne elettorali.
La risposta del leader di Italia Viva è stata lapidaria: “La par condicio è una cag*** pazzesca“. Una citazione che richiama la famosa scena della Corazzata Potemkin, reso celebre dal film “Il secondo tragico Fantozzi”.
Questo commento, colto nei fuorionda, ha immediatamente fatto il giro del web, suscitando reazioni contrastanti.
Gli operatori e il giornalista presenti sono rimasti visibilmente spiazzati dalla schiettezza di Renzi, che si è reso conto troppo tardi di essere ancora registrato.
Interviene il presidente della Rai.
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stato l’intervento di Marinella Soldi, presidente della Rai, che mercoledì 22 maggio aveva affrontato il tema durante un’audizione in Commissione di Vigilanza.
Soldi ha dichiarato: “Par condicio? Ovviamente la Rai rispetta le regole, sta andando mi sembra bene nei monitoraggi ma non è questo il punto. Il punto è ancora una volta cosa stiamo creando come possibilità per gli utenti di avere e di coltivare uno spirito critico per poi prendere le decisioni importanti rispetto alla nostra democrazia.”
Soldi ha continuato facendo riferimento alla BBC, considerata un modello da molti: “La Bbc, presa come faro da molti, per quanto riguarda le elezioni non misura in maniera esplicita il tempo. Dice che il tempo non è assolutamente la misura per verificare l’equilibrio del pluralismo. È scritto nelle policy editoriali come qui da noi.”
La presidente Rai ha sottolineato che non è la quantità di tempo dedicato a un soggetto politico a determinare l’equilibrio informativo, ma la qualità dell’informazione fornita.