Arrivano in onda su Mediaset le parole poco carine di Crosetto nei confronti di Giuseppe Conte durante un fuorionda.
Striscia la Notizia diventa il mezzo di diffusione di quella che diventa una gaffe per il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il quale in un fuorionda definisce Giuseppe Conte un “deficiente”. Le parole utilizzate pare volessero essere innocue ed ironiche, nei confronti del collega con cui condivide grande rispetto. Tuttavia, il ministro si scusa e riceve il perdono di Conte.
Nella serata di ieri, Striscia la Notizia diffonde un fuorionda in cui il ministro della Difesa, Guido Crosetto, imita e insulta il leader di M5s Giuseppe Conte. Nel video-clip il ministro dice chiaramente: “Ho a che fare con un deficiente”, facendogli il verso. Le polemiche suscitate spingono Crosetto a scusarsi, ma anche attaccando Striscia per i suoi “metodi infami”.
Le scuse del ministro
In una nota ufficiale, il ministro della Difesa si scusa con Conte per un fuorionda “poco elegante ma usato in modo del tutto falso, scorretto e decontestualizzato”. “Mi confronto e continuerò a farlo con lui in modo duro e nella totale diversità di posizioni ma con correttezza”, spiega.
Infastidito dall’atteggiamento inopportuno dei media, Crosetto afferma: “Se tutti i fuorionda tra politici e giornalisti venissero pubblicati si sentirebbe la qualsiasi, specialmente cose molto poco edificanti. In modo del tutto scherzoso e in un contesto colloquiale che qualcuno di Mediaset o del Tg5 ha, in modo del tutto scorretto, tradito e decontestualizzato, ho usato un termine poco elegante che la trasmissione Striscia la Notizia ha cercato di attribuirmi come offesa al presidente Conte”.
Il ministro spiega che tra lui e Conte c’è del rispetto reciproco, e quello diffuso da Mediaset è stato di cattivo gusto in quanto la sua sia stata della semplice ironia. Questa mattina, Giuseppe Conte dichiara di aver accettato le scuse cogliendo l’occasione per intraprendere un altro discorso: “Perché il Governo ha deciso di escludere la voce del Parlamento su armi e guerra? Gli italiani hanno il diritto di sapere”.