Gamal Abd el Nasser, il presidente dell’Egitto

Gamal Abd el Nasser, il presidente dell’Egitto

Il 28 settembre 1970 scompariva Nasser, dominatore dell’Egitto dal 1952, quando rovesciò re Faruq. Nazionalizzò il Canale di Suez e combatté la Guerra dei sei giorni contro Israele.

Il nome di Gamal Abd el Nasser è uno dei più importanti nella storia moderna del Medio Oriente nella seconda metà del XX secolo.

Il colpo di Stato

Nasser nasceva nel 1918 a Alessandria. A vent’anni ottiene i gradi sottotenente dopo aver frequentato l’accademia. Nel 1948 partecipa al conflitto arabo-israeliano, a seguito della proclamazione dello stato ebraico. L’impreparazione dell’esercizio egiziano aumenta nel giovane ufficiale i sentimenti repubblicani. Così, nel 1952 è tra i protagonisti del colpo di Stato che detronizza re Faruq. Nel nuovo esecutivo Nasser è ministro dell’Interno.

Primo ministro e presidente dell’Egitto

Un anno più tardi diventa primo ministro, succedendo a Nagib, del quale era il vice.
Il 23 giugno 1956 è presidente dell’Egitto. Come primo passo, Nasser decide la nazionalizzazione del Canale di Suez. La reazione di inglesi e francesi non si fa attendere e sfocia in un conflitto che portò le truppe straniere a un passo dal Cairo. Il conflitto si concluse solo grazie all’intervento diplomatico congiunto di Usa e Urss.

https://www.youtube.com/watch?v=iWhMIfWrBYE
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La Guerra dei sei giorni

La Guerra dei sei giorni del 1967 fu ancor più devastante per l’Egitto e per le sorti del nasserismo e della sua concezione panaraba. Alla testa di una coalizione militare che, oltre all’Egitto, comprendeva la Siria e la Giordania, ottenne il ritiro delle truppe interposte dell’ONU lungo il confine israelo-egiziano e decise di bloccare i passaggi marittimi verso Israele. Lo stato ebraico attaccò prendendo alla sprovvista la coalizione araba che incassò una cocente sconfitta.

La fine di Nasser

A livello politico e economico, la politica del leader egiziano fu contraddistinta dal cosiddetto socialismo panarabo, attraverso nazionalizzazioni, espropri e politiche sociali. In politica estera si allontanò progressivamente dall’Occidente, fondando insieme a Tito e Nehru il Movimento dei Paesi non allineati. Morì il 28 settembre 1970 a causa di un attacco cardiaco.