Gaza, l'appello di Mattarella alla Flotilla: la risposta degli attivisti
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Gaza, l’appello di Mattarella alla Flotilla: “Accolga la mediazione”, la risposta degli attivisti

Sergio Mattarella

Il Presidente Mattarella lancia un appello agli attivisti della Flotilla diretti a Gaza, proponendo la mediazione del Patriarcato Latino: il rifiuto degli attivisti.

Mentre Vittorio Feltri spiazza Paolo Del Debbio per le sue parole sulla Flotilla, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto un appello formale agli attivisti, invitandoli ad accettare la proposta di mediazione avanzata dal Patriarcato Latino di Gerusalemme. Ma dalla nave, come riportato da L’Ansa, arriva un secco rifiuto.

bandiera Palestina

Flotilla per Gaza, l’appello del presidente Mattarella

Con parole cariche di preoccupazione, il presidente Sergio Mattarella ha voluto intervenire pubblicamente sulla vicenda della Flotilla. “Al fine di salvaguardare il valore dell’iniziativa assunta, valore che si è espresso con ampia risonanza e significato, appare necessario preservare l’obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza…”, ha scritto in un messaggio rivolto agli attivisti.

Ha quindi lanciato un appello diretto: “Mi permetto di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme – anch’esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza – di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza“.

Il Capo dello Stato ha inoltre espresso una forte preoccupazione per la sicurezza delle persone coinvolte: “Il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona“.

Gli attivisti rispondono al presidente Mattarella

La risposta all’appello, aggiunge L’Ansa, non si è fatta attendere. A parlare è la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia: “Non possiamo accettare questa proposta perché arriva per evitare che le nostre barche navighino in acque internazionali con il rischio di essere attaccati“.

Gli attivisti riconoscono l’importanza degli aiuti, ma sottolineano che la loro missione è anche un atto politico contro il blocco imposto a Gaza. “La questione degli aiuti è importantissima. Noi siamo pronti a valutare delle mediazioni, ma non cambiando rotta perché significa ammettere che si lascia operare un governo in modo illegale senza poter fare nulla“.

Nonostante le difficoltà, incluso un guasto meccanico alla nave guida “Family“, gli attivisti confermano la volontà di proseguire. La missione ha già subito un attacco da droni in acque internazionali. “Chiediamo di far rispettare il diritto internazionale – ha dichiarato ancora – Se al nostro posto l’altra notte ci fosse stata una barca di turisti cosa sarebbe successo? Siamo anche noi cittadini italiani. Perché non si interviene su chi ha generato quegli attacchi e si chiede a noi di cambiare rotta?“.

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ultimo aggiornamento: 26 Settembre 2025 14:50

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