Una tragica fatalità a Gaza: sette membri di World Central Kitchen perdono la vita in un raid israeliano definito “errore tragico”.
Nel cuore del conflitto che insanguina la Striscia di Gaza, una tragedia ha colpito profondamente la comunità internazionale e il mondo delle organizzazioni non governative. Un raid aereo condotto dall’IDF (Israeli Defence Forces) ha accidentalmente ucciso sette operatori umanitari di World Central Kitchen (WCK).
Si tratta di un’ONG fondata dallo chef spagnolo José Andrés, nota per il suo impegno nel fornire assistenza alimentare nelle zone di crisi.
Gaza: la devastante perdita di World Central Kitchen
Come riportato da Ilfattoquotidiano.it, il cuore di questa tragedia batte intorno alle vite perdute, figure eroiche che hanno dedicato la loro esistenza a portare aiuto nei luoghi più tormentati del pianeta.
Tra loro, l’australiana Lalzawmi Frankcom, conosciuta affettuosamente come Zomi, che solo una settimana prima dell’attacco, aveva condiviso momenti di speranza dalla cucina di Deir al-Balah. Le vittime includevano anche un cuoco polacco, Damian Sobol, e un autista palestinese, Saif Essam Abu Tala, unitamente a cittadini britannici e uno con doppia cittadinanza americana e canadese.
Lo chef José Andrés, con il cuore spezzato, ha espresso il suo dolore e quello per le famiglie delle vittime, ricordando che “non sono senza volto, non sono senza nome“. La sua dichiarazione sottolinea la necessità di fermare “le uccisioni indiscriminate” e le limitazioni agli aiuti umanitari.
Un “tragico errore” con conseguenze internazionali
L’incidente, definito dall’esercito israeliano come un “tragico errore“, così come riportato da Euronews.com, ha sollevato interrogativi e critiche.
Nonostante il coordinamento con l’IDF, il convoglio di WCK è stato colpito da un missile, portando alla sospensione immediata delle operazioni nell’area da parte dell’ONG. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha riconosciuto l’errore e promesso indagini approfondite per evitare che simili incidenti si ripetano.
La comunità internazionale, con a capo figure come il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha chiesto chiarimenti e azioni concrete per proteggere civili e operatori umanitari. Inoltre, l’Unione Europea ha sollecitato l’applicazione immediata della risoluzione dell’ONU per un cessate il fuoco a Gaza.