La Russia ha deciso una nuova riduzione attraverso il gasdotto Nord Stream 1.
Ad annunciarlo è la stessa società russa. La Gazprom ha ridotto le forniture verso la Germania attraverso il Nord Stream 1 nel Mar Baltico. Il motivo di questa nuova riduzione sarebbe la riparazione di un’altra turbina. Ma secondo Berlino non ci sono motivi tecnici per una simile affermazione. Da domani mercoledì in Europa arriverà il 20% in meno di gas dalla Russia per un totale di 33 milioni di metri cubi al giorno.
Questo ha portato a un’impennata del prezzo del gas europeo fino ai 176 euro al megawattora con un rialzo del 10%. L’Ue aveva presagito questo scenario da parte della Gazprom, come aveva predetto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ci si doveva preparare allo scenario peggiore, ovvero un’altra riduzione o addirittura un completo taglio delle forniture di gas da parte della Russia.
L’Ue pensa ad una soluzione per trovare un’intesa sul gas
Il portavoce della Commissione europea sottolinea questa previdenza e dice che “Questo sviluppo convalida la nostra analisi”. Mamer auspica che i ministri riuniti oggi a Bruxelles riescano ad adottare “una risposta adeguata” accordandosi sul piano d’emergenza presentato dall’esecutivo Ue. “Servono unità e solidarietà” e attraverso il piano per la riduzione della domanda “ci prepariamo allo scenario peggiore” annuncia un alto funzionario alla vigili del consiglio.
La presidenza ceca di turno spera di trovare un’intesa politica perché “Sappiamo che abbiamo gli occhi del mondo su di noi, non c’è un piano B. Domani è un ‘all-in'” chiarisce. Secondo la Germania però non ci sarebbe “nessuna ragione tecnica” per cui Mosca abbia dovuto ridurre il flusso del gas attraverso il Nord Stream 1. Berlino annuncia che stanno osservando la situazione da vicino “Osserviamo la situazione in stretto coordinamento con l’agenzia delle reti federale e il team dell’unità di crisi sul gas. Stando alle nostre informazioni non ci sono ragioni tecniche per una riduzione delle consegne”, si legge nel comunicato del ministero dell’Economia e del Clima guidato da Robert Habeck.