Lavoro, la ministra Calderone: “Il problema non è lo sciopero”

Lavoro, la ministra Calderone: “Il problema non è lo sciopero”

Ospite del Festival Orientamenti, la ministra Marina Elvira Calderone evidenzia che la Manovra deve guardare “all’equilibrio dei conti”.

In occasione della celebrazione del ventesimo anno dalla fondazione dell’IeFP, il Festival Orientamenti di Genova ha ospitato il ministro del lavoro Marina Elvira Calderone. L’esponente del governo è intervenuta per parlare dello sciopero di oggi, affrontando anche il tema lavoro.

Calderone: “Sciopero legittimo, ma…”

E’ arrivato il tanto atteso sciopero di Cgil e Uil, oggi venerdì 17 novembre, che ha scatenato scontri e duri messaggi contro il governo Meloni. Sul tema, Marina Elvira Calderone ha dichiarato a Live In Genova:È legittimo che i sindacati esprimano le loro eventuali preoccupazioni con uno sciopero, è un loro diritto”.

Tuttavia, è necessario farlo in modo ordinato. Da parte del governo non c’è nessuna preclusione all’ascolto, poi sicuramente chiunque può pesare di scrivere meglio una manovra di bilancio, ma serve anche guardare a una condizione importante: quella dell’equilibrio dei conti. E tante risorse sono state immesse nel lavoro”.

Poi la ministra Calderone ha concluso assicurando che “il ministero del Lavoro non sta pensando a modifiche sulla legge sullo sciopero. Ci sono temi molto più pressanti nelle nostre agende, come il salario dignitoso“.

Lavoro e scuola: “Orientare i giovani”

Poi l’attenzione si sposta prettamente sul tema lavoro, con focus ai giovani. “E’ essenziale anche il presente ed è per questo che stiamo lavorando per potenziare il sistema scuola lavoro”, ha detto la ministra del Lavoro.

“I giovani devono giocarsi la loro partita ma noi dobbiamo fornirgli la cassetta degli attrezzi”, ha aggiunto la Calderone, perché “quando un Paese ha una percentuale così importante di giovani che non si formano e non studiano, è un elemento di negatività“.

Per questo la priorità del governo è quella di orientare i servizi scolastici “alle nozioni teoriche ma anche alle tendenze del mondo del lavoro che cambia”. “I giovani che frequentano gli istituti professionali alla fine del loro percorso al 75% trovano un lavoro, conclude la ministra.

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