Next Generation EU: Paolo Gentiloni evidenzia i progressi e le sfide future del Recovery Fund.
Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni ha recentemente fatto luce sugli sviluppi e i risultati conseguiti grazie al Next Generation EU, il massiccio pacchetto di sostegno finanziario dell’Unione Europea destinato a rilanciare le economie colpite dalla pandemia.
Durante la presentazione della valutazione intermedia dell’attuazione del Recovery Fund, Gentiloni ha annunciato che: “Oggi sono stati sborsati quasi 225 miliardi di euro a sostegno delle economie dell’UE“. Questo imponente esborso riflette non solo i progressi compiuti nelle riforme ma anche l’anticipazione di molte di esse.
Gentiloni sul Next Generation EU: progressi e aspettative
Gentiloni ha evidenziato che, al primo febbraio, la Commissione europea aveva già valutato positivamente il 18% delle riforme previste, con l’aspettativa che oltre la metà (54%) di tutte le tappe e gli obiettivi del Next Generation EU saranno raggiunti entro la fine del 2024.
Questi numeri riflettono un percorso di successo, sebbene il commissario abbia sottolineato che: “C’è sempre spazio per miglioramenti” e che la seconda metà del programma si prospetta più impegnativa della prima.
Risultati chiave e sfide future
Uno dei risultati più significativi sottolineati da Gentiloni è stato l’immediato impatto positivo del Next Generation EU sui mercati finanziari, evidenziato dalla riduzione degli spread sui titoli di stato.
Questo effetto dimostra l’importanza del pacchetto non solo come misura economica ma anche come strumento di coesione politica, essenziale per prevenire una maggiore frammentazione all’interno dell’UE.
Guardando al futuro, le simulazioni della Commissione stimano che il Next Generation EU possa aumentare il PIL reale dell’UE fino all’1,4% nel 2026, un potenziale significativo che sottolinea l’importanza di mantenere le scadenze attuali senza cercare proroghe.
Gentiloni ha anche toccato l’effetto del programma sul mitigare le ripercussioni economiche negative derivanti dalla guerra in Ucraina. “A volte sentiamo i critici sottolineare che il rimbalzo economico dell’Ue dopo il Covid è stato impressionante, ma si è esaurito senza un impatto più duraturo sulla crescita. In effetti abbiamo assistito a un’impressionante ripresa nel 2021 e 2022 ma poi l’economia europea ha rallentato…No al rinvio delle scadenze“, sono state le parole del commissario.