Il presidente della Regione Toscana accetta il rigassificatore a Piombino.
Intervistato dal Corriere della Sera Eugenio Giani il governatore toscano dice di sì al rigassificatore nel porto di Piombino. “La ritengo un’opera importante per superare l’approvvigionamento del gas dalla Russia e una crisi energetica he il nostro paese sta vivendo ogni giorno in modo drammatico” si convince Giani ma pone le sue condizioni. “Però bisogna rispettare le leggi e l’iter procedurale e soprattutto avere la sicurezza assoluta che sia un’opera sicura” chiarisce.
Il presidente toscano è stato nominato anche commissario per i rigassificatori e sottolinea appunto che è stata adottata una procedura d’urgenza che non prevede la valutazione di impatto ambientale per accorciare i tempi. Ma ci sono delle misure da rispettare, premette Giani dicendo che ci sarà una discussione con enti tecnici che forniranno il loro parere. “Entro il 29 ottobre decideremo”.
Le promesse di Giani ai cittadini in cambio del rigassificatore
Il rigassificatore rimarrà nel porto di Piombino solo per tre anni come ha voluto il presidente Giani. “Poi diventerà offshore come quello di Livorno che si trova a diverse miglia dalla costa. Inoltre, per venire incontro ai cittadini di Piombino che sono insorti contro il rigassificatore nel loro porto, il presidente ha chiesto “una diminuzione dal 30 al 50% delle bollette energetiche” per loro. In più, lavori di bonifica e un piano sulle fonti rinnovabili.
La scelta è ricaduta su Piombino perché ha “tutte le strutture per accogliere l’impianto” spiega Giani. “C’è la Darsena nord, una banchina inutilizzata che fu costruita per ospitare il relitto della nave Concordia”. Poi c’è “il collegamento tra il rigassificatore e la rete del gas” che dista solo 8km e questo permetterebbe di farlo con estrema rapidità. Ma dà la sua parola che se non sarà sicuro al 100% non si farà.