La partecipazione di Salvatore Baiardo a “Non è l’arena” finisce sotto indagine: possibili 48 mila euro versati.
Intervistato più volte da Massimo Giletti, sospeso dalla conduzione di “Non è l’Arena” su La7, Salvatore Baiardo finisce sotto il mirino dell’Antimafia di Firenze. Ieri mattina la sua casa è stata perquisita mirando ai presunti 48 mila euro versati al prestanome dei fratelli Graviano.
Le dichiarazioni a “Non è l’Arena”
Al programma su La7, l’ex fedelissimo dei fratelli Graviano, Salvatore Baiardo, a novembre 2022 aveva dichiarato: “Spiace per questa persona, ma penso che non ne abbia per molto, altrimenti non succedeva quello che è successo”, profetizzando la cattura del boss Matteo Messina Denaro.
Dopo due mesi infatti, il capo di Cosa Nostra è stato catturato e arrestato. Ma il prestanome dei Graviano sostiene che non sono stati i due boss a rivelargli l’informazione: “Queste persone si sono trasferite nel febbraio ’92 al nord. Se dovevano continuare a delinquere rimanevano in Sicilia, nella loro Brancaccio. Come facevano a dirmelo i Graviano se si volevano tirare via da un certo ambiente? Non sto dicendo che sono dei santerellini. Dico: non ci sono solo i Graviano”.
Quando gli è stato chiesto chi sia stata la fonte della sua “profezia”, Baiardo ha risposto: “Non posso dirlo in televisione”.
La7 chiude “Non è l’arena”
Intanto La7 chiude “Non è l’arena”, che da domenica prossima non andrà più in onda. Un ringraziamento è andato al conduttore del programma, Massimo Giletti, che resta comunque a disposizione dell’azienda, ma prevedendo nel prossimo futuro un passaggio alla Rai.
Il giornalista afferma con dispiacere: “Prendo atto della decisione di La7. In questo momento, l’unico mio pensiero va alle 35 persone che lavorano con me da anni e che da un giorno all’altro – senza alcun preavviso – vengono lasciate per strada”.