Il libro del signor Gino Cecchettin, padre della compianta Giulia, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Pensieri e sbagli sul caso della figlia.
La storia di Giulia Cecchettin, la ragazza veneta uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ha segnato l’opinione pubblica diventato un caso nazionale che ha messo in evidenza le questioni legate al patriarcato e alcune problematiche nei rapporti uomo-donna. In questo senso, come per altro già annunciato in precedenza, il padre della vittima, Gino Cecchettin, ha deciso di voler discutere di quanto accaduto a suo figlia in un libro.
Ebbene sì, perché dal 5 marzo prossimo, esce l’opera edita da Rizzoli nella quale si parlerà della triste vicenda, degli errori commessi e di come la ragazza sia ora diventata un vero e proprio simbolo per quello che si spera possa essere un cambiamento.
Gino Cecchettin, il libro “Cara Giulia”
Come riportato da Il Tempo, il signor Gino Cecchettin ha spiegato il motivo che l’ha portato a voler realizzare tale libro. Il padre della compianta Giulia ha scelto di voler mettere in risalto quali possano essere stati gli sbagli in tutta questa triste vicenda.
“Provo ad analizzare dove abbiamo sbagliato, soprattutto noi genitori, padri e madri, dove siamo stati poco presenti e non siamo riusciti a educare i figli all’amore, al rispetto, alla comprensione, ma li abbiamo forse educati a una modalità di vita incentrata sul possesso. Questo credo sia il modo migliore per reagire a quanto è successo”, ha detto.
il libro edito da Rizzoli, da quanto si apprende, si dovrebbe inserire in un progetto più ampio allo scopo di portare sostegno alle vittime di violenza di genere.
L’opera dovrebbe essere una sorta di lunga lettera, con tanto di appello alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni, in cui il padre di Giulia, tramite quella che è stata la vita di sua figlia, si concentrerà, appunto, sugli errori commessi e sulle vere ragioni che hanno portato al triste epilogo per la ragazza.
Il gesto dell’uomo, va detto, non sta passando inosservato e l’opinione pubblica sembra non essere unanime sull’argomento. Per parecchi, infatti, la scelta del signor Gino è come “lucrare sulla morte di Giulia”.
Giulia, un simbolo
Secondo il signor Gino, dopo quanto accaduto alla figlia, la stessa Giulia è “diventata un simbolo pubblico”.
Nelle pagine del libro anche alcune parole rivolte proprio alla giovane: “Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande”.
Il padre della compianta vittima ha riflettuto in generale sul tema del patriarcato in Italia e in generale sulla violenza di genere molto caro all’editore Rizzoli.
In tal senso, la direttrice editoriale, Federica Magro, ha spiegato: “Nel nostro Paese la riflessione comune intorno al tragico tema della violenza di genere si fa sempre più urgente, per ripensarci compiutamente come società civile. Per questo la Rizzoli, che ha fatto del suo Dna il dar voce agli autori che hanno stimolato o arricchito il dibattito pubblico sui grandi temi del presente”. In questa ottica, la direttrice editoriale ha espresso gratitudine verso la disponibilità di Gino Cecchettin per il ruolo chiave che può giocare nel cambiamento della società.