Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato in commissione Bilancio alla Camera tra Patto di Stabilità e mancata ratifica del Mes.
Si difende e attacca il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, chiamato a parlare in commissione di Bilancio alla Camera. Argomenti salienti il Patto di Stabilità ma anche la mancata ratifica del Mes da parte dell’Italia. L’uomo ha spiegato la situazione rispondendo alle accuse dell’opposizione ma anche cercando di tenere legata la maggioranza.
Giorgetti, la replica sul Patto di Stabilità
Importante il commento del ministro dell’Economia a proposito dell’accordo raggiunto con l’Ue a proposito del Patto di Stabilità: “Senza un accordo, sarebbe rimasto il vecchio Patto”, ha detto Giorgetti. “Da questo punto di vista, abbiamo fatto un passo avanti, anche se rispetto alla proposta della Commissione c’è stato un passo indietro. Sono state introdotte tantissime clausole per le richieste di tanti Paesi. È un compromesso. La valutazione sul nuovo patto di Stabilità la faremo tra qualche anno”.
E ancora: “Il 2024 non sarà toccato dalle nuove regole. Il Patto non può che partire dal 2025”. Sull’ok definitivo alla legge di Bilancio di cui si parlerà nella giornata di giovedì 28 dicembre alla Camera: “L’esame parlamentare ha prodotto una serie di emendamenti che determinano un miglioramento di tutti i saldi di finanza pubblica”. E sulla manovra e le modifiche passate in Senato: “Non hanno modificato la quadratura e l’impianto della manovra”.
Mancata ratifica del Mes
Non sono mancati anche i commenti a proposito del Mes e della mancata ratifica: “Io non ho mai detto in nessuna sede che l’Italia avrebbe ratificato il Mes”, ha precisato Giorgetti mettendo in evidenza la propria posizione. “Il Mes non è né la causa né la soluzione dei nostri problemi. Il nostro problema si chiama debito, in particolare quanto costa”.
Sul Superbonus 110%, poi, il ministro ha sostenuto che i costi per la finanza pubblica risultino ancora gonfiati e che nessun Paese europeo avrebbe mai varato tale misura.