Cesare Parodi è stato eletto presidente dell’ANM. Le prime dichiarazioni sul futuro della magistratura e il confronto con il governo.
L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha scelto il suo nuovo presidente al termine di una giornata di dibattiti intensi e trattative tra le varie correnti della magistratura. La nomina arriva in un momento particolarmente delicato per il settore giudiziario, segnato da tensioni con il governo e dalla discussione sulla riforma della giustizia.
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Il nuovo assetto dell’ANM e le sfide future
Dopo lunghe consultazioni, il Comitato Direttivo Centrale ha eletto il nuovo vertice dell’ANM, optando per una giunta unitaria. Tuttavia, all’accordo raggiunto manca la partecipazione di Articolo 101. Il percorso che ha portato alla definizione della nuova leadership è stato segnato da un’importante rinuncia da parte di Area, che ha ceduto un posto in giunta a Magistratura Democratica per facilitare l’intesa.
Nonostante il cambio ai vertici, resta alta l’attenzione sulle prossime mosse dell’associazione e sul confronto con il governo. Lo stesso Parodi ha subito chiarito la sua posizione dopo l’elezione: “Chiederò in tempi brevi un incontro con il governo. Non possiamo rinunciare a nessuna strada per la difesa della magistratura, è un momento delicato e non possiamo commettere errori”.
Le reazioni politiche e il futuro del confronto
La premier Giorgia Meloni ha accolto con favore la richiesta di dialogo, affermando in serata: “Spero che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della Giustizia nella nostra nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura”. Un’apertura che potrebbe segnare una fase di nuove interlocuzioni tra governo e magistratura.
Nel corso della giornata, Parodi ha sottolineato la determinazione della sua corrente a non fare passi indietro: “Noi siamo comunque un potere dello Stato, siamo cittadini che stanno portando avanti una battaglia per difendere la Costituzione su cui abbiamo giurato”. Un chiaro riferimento alla riforma della giustizia e allo sciopero già indetto per il 27 febbraio, che rimane confermato: “Lo sciopero è stato deliberato, oggi non è stato revocato”.
Cesare Parodi, 63 anni da compiere a maggio, è procuratore aggiunto a Torino e appartiene alla corrente di Magistratura Indipendente. Che ha ottenuto il maggior numero di voti nelle elezioni per il direttivo. Un profilo esperto e rispettato, il cui compito sarà ora quello di gestire una fase particolarmente delicata per la magistratura italiana.