Rallenta la Premier Giorgia Meloni sul tema degli aiuti, anche militari, in Ucraina. Il monito della Presidente del Consiglio.
Aiutare sì, ma con attenzione alla propria sicurezza. Questo il senso delle recenti parole di Giorgia Meloni rilasciate a Sky Tg24 a proposito della posizione dell’Italia in tema aiuti militari all’Ucraina. La Premier non si è tirata indietro nell’affrontare l’argomento sulla guerra ma ha sottolineato la necessità di comprendere come anche il Bel Paese non debba farsi trovare scoperto nell’ottica di un ipotetico conflitto con la Russia.
Giorgia Meloni rallenta sugli aiuti all’Ucraina
Intervistata in occasione dell’evento per i 20 anni di Sky dal direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, la Premier Meloni ha voluto chiarire la sua posizione e quella del Paese rispetto al tema della guerra in Ucraina e gli aiuti allo Stato in termini di armi.
“Io continuo a essere convinta che sostenere l’Ucraina sia non solo giusto ma sia anche il modo migliore per difendere l’interesse nazionale italiano”, ha sottolineato la Presidente del Consiglio. “Quello che molti fanno finta di non comprendere che se noi avessimo un’invasione russa dell’Ucraina non ci troveremmo di fronte a uno scenario di pace, ci troveremmo di fronte a una scenario ragionevole di una guerra molto più vicina a casa nostra”.
“Sugli aiuti siamo sempre stati al fianco dell’Ucraina ed è quello che continueremo a fare, chiaramente compatibilmente con, da una parte, le richieste che arrivano, e dall’altra la necessità di non sguarnire o compromettere la nostra sicurezza. Ci sta lavorando il ministero della Difesa”.
Le conseguenze della guerra
Il ragionamento della Premier è continuato a proposito di quelle che sono state e sono ancora oggi le conseguenze del conflitto in Ucraina: “È evidente che la guerra genera delle conseguenze che impattano fortemente sulla nostra società e che se noi non siamo bravi nell’affrontarle le opinioni pubbliche continueranno a scricchiolare. Ma è inevitabile, è un tema che l’Italia pone a 360 gradi, anche ieri abbiamo avuto una conferenza telefonica con i nostri alleati e io ho posto questo problema: inflazione, prezzi dell’energia, migrazione, sono tutte conseguenze del conflitto che impattando sui cittadini chiaramente generano una resistenza o rischiano di generare una stanchezza dell’opinione pubblica”.
La Meloni, dopo aver posto l’accento su tutte le conseguenze della guerra, ha poi aggiunto: “La vera domanda è se noi siamo capaci – e l’Italia pone con forza questa materia a 360 gradi – di operare con intelligenza per frenare le conseguenze del conflitto perché altrimenti chiaramente sarà sempre più difficile gestirlo con le varie opinioni pubbliche di cittadini che soffrono le conseguenze del conflitto”.