Giorgia Meloni alla prova delle nomine: il rush finale

Giorgia Meloni alla prova delle nomine: il rush finale

Giorgia Meloni deve inviare le nomine italiane per la nuova Commissione Europea. Il rush finale è iniziato.

Giorgia Meloni è al centro di un complesso intrigo politico, chiamata a scegliere il prossimo commissario europeo per l’Italia. Il governo italiano, a differenza di altri Stati membri, non ha ancora spedito la lettera con le indicazioni delle nomine alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Giorgia Meloni

Il dilemma delle nomine per la Commissione Europea

Quest’ultima ha richiesto di avere tutti i nomi entro il 30 agosto, lasciando pochi giorni per prendere una decisione cruciale. La scelta del commissario europeo è tutt’altro che semplice: ogni mossa può avere ripercussioni significative non solo sul panorama politico interno, ma anche sui delicati equilibri europei.

Il governo Meloni sta valutando attentamente le opzioni, bilanciando pesi e contrappesi interni alla coalizione. La presenza di esponenti chiave del governo nella regione Puglia, in questi giorni di Ferragosto, ha suscitato molte speculazioni.

Si parla di un possibile incontro tra Meloni, Raffaele Fitto, e Matteo Salvini, che potrebbe rappresentare un momento decisivo per la scelta del nome da indicare. Raffaele Fitto, attuale ministro della Coesione Territoriale, è visto come un candidato forte, ma la sua nomina potrebbe innescare un effetto domino all’interno del governo.

Fitto o Belloni: la doppia opzione di Meloni

Mentre molti governi europei hanno già indicato i loro candidati, Meloni deve decidere se rispettare la richiesta di von der Leyen di indicare due nomi, un uomo e una donna, o se scegliere in base a considerazioni strategiche interne.

In questo contesto, emerge anche il nome di Elisabetta Belloni, attuale capo del Dipartimento per le informazioni e la sicurezza, vista da Palazzo Chigi come un possibile commissario per i Migranti. Anche se Belloni è considerata una scelta di riserva, la sua candidatura potrebbe essere una mossa tattica per rispondere alle pressioni europee senza rinunciare a un’opzione di peso come Fitto.