Il governo di Meloni guida l’attuazione del Pnrr in Europa con 122 miliardi ricevuti. Ora in gioco c’è la settima rata.
Da quando è stato lanciato, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) è diventato il pilastro della strategia italiana per la modernizzazione del Paese guidato dal governo Meloni. Con un totale di 150 investimenti e 66 riforme, articolati in sette missioni, il piano ha attraversato una fase di attuazione intensa, trasformando ogni angolo della pubblica amministrazione, della sanità, della scuola e delle infrastrutture.

Un primato europeo costruito passo dopo passo
Nel panorama europeo, l’Italia ha assunto un ruolo di guida: è il primo Paese per fondi ricevuti, per numero di obiettivi centrati e per richieste di pagamento approvate. “La sesta relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza conferma il primato europeo dell’Italia nella sua realizzazione, per numero di obiettivi conseguiti, per risorse complessive ricevute e per numero di richieste di pagamento formalizzate e incassate”, scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Ma nonostante i risultati, il lavoro non è finito. “Abbiamo ancora molto lavoro da fare, ma i risultati raggiunti finora ci rendono orgogliosi e ci spronano a fare sempre meglio. Nell’interesse dell’Italia e degli italiani.”
Energia, sanità e mobilità: il cuore della settima rata
Il governo ha ufficialmente trasmesso alla Commissione europea la richiesta della settima rata, per un valore di 18,3 miliardi di euro. “Siamo lo Stato membro dell’Unione Europea che ha ricevuto, finora, l’importo economico più rilevante, pari a 122 miliardi di euro in termini assoluti e al 63% della dotazione complessiva del Piano.”
Si tratta della tranche più impegnativa affrontata finora: “legata al raggiungimento di 67 obiettivi, tra cui figurano 32 target e 35 milestone.”
In prima linea ci sono due progetti strategici per l’energia: “il primo è la tratta Est del cosiddetto ‘Tyrrhenian Link’ […]. Il secondo progetto riguarda l’interconnessione ‘Sa.Co.I.3’, per rinnovare e potenziare il collegamento elettrico già esistente tra Sardegna, Corsica e la Penisola.”
Altre misure fondamentali riguardano sanità, sociale e mobilità: “Dall’apertura delle prime Case di comunità […], passando per le apparecchiature sanitarie di ultima generazione attivate sul territorio nazionale […].”
E infine, “le 55 mila borse di studio […] per l’iscrizione all’università e alle borse per dottorati destinati ai neolaureati che vogliono lavorare e affermarsi professionalmente in Italia.”
Con questa richiesta, l’Italia supererà i 140 miliardi di euro di avanzamento finanziario, pari a oltre il 72% del totale del Pnrr. Un risultato che, come sottolinea Meloni, “ci ha permesso di diventare un modello in Europa nell’attuazione del Pnrr.”