Il capo della segreteria di Fratelli d’Italia, Arianna Meloni, ha fatto il punto sui piani di sua sorella, la Premier Giorgia Meloni.
Lavora dietro le quinte ma il suo ruolo è di fondamentale importanza per la Premier Giorgia Meloni. Parliamo di sua sorella Arianna che a Il Giornale ha avuto modo di sottolineare in maniera molto dettagliata alcuni aspetti anche inediti della sua quotidianità politica oltre a svelare in che modo la Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia intenda muoversi anche in Europa.
Giorgia Meloni in Europa: parla Arianna
Arianna Meloni ha subito sottolineato l’obiettivo di Fratelli d’Italia per l’Europa in visto delle prossime elezioni: “Vorremmo portare l’Europa a essere centrale in Occidente, e l’Italia a essere centrale in Europa in tutti i processi decisionali: dallo sviluppo industriale alla difesa comune, dalla gestione dei fenomeni migratori alla Pac, la politica agricola”, ha spiegato.
“Le imminenti elezioni sono una straordinaria occasione per cambiare l’assetto politico europeo e fare dell’Italia, dell’orgoglio italiano, il perno di una nuova Europa. Ecco perché votare Giorgia e Fratelli d’Italia il prossimo giugno è fondamentale per dare maggiore forza e peso alla nostra Nazione in Europa. E Giorgia è stimata ovunque. Tutti la guardano come un esempio”.
E sul perché la Premier sia vista in questo modo, sua sorella Arianna non ha dubbi facendo riferimento, in una sola parola alla sua “serietà” e al fatto che non abbia mai fatto “promesse mirabolanti, nulla che non si senta in grado di poter realizzare”.
Il premierato
Dopo i passaggi anche a carattere personale, Arianna Meloni ha spiegato qualche dettaglio in più su uno dei cavalli di battaglia di Fratelli d’Italia e del Governo, il premierato: “È una delle nostre storiche battaglie: restituire agli italiani vera centralità dando loro la facoltà di scegliere da chi essere governati. Basta con i giochi di Palazzo, con manovre sotterranee in barba alla volontà del popolo. Vogliamo che non accada più che chi non vince le elezioni possa comunque governare e realizzare un programma bocciato nelle urne […]”.