Meloni difende il diritto all’astensione dai referendum e lancia l’allarme su possibili attacchi russi in Europa.
In un momento delicato per la politica italiana, Giorgia Meloni si trova a dover equilibrare il confronto interno con una crescente preoccupazione per gli scenari internazionali. Intervenuta pubblicamente in un evento guidato da Maurizio Belpietro, la premier ha affrontato diversi temi, partendo dalla sua posizione sul diritto all’astensione nei referendum del fine settimana. Pur affermando che si recherà comunque alle urne in quanto presidente del Consiglio, Meloni ha ribadito che l’astensione è un diritto di tutti, soprattutto quando non si condividono i contenuti delle consultazioni.

Il contesto politico: astensione e cittadinanza al centro del dibattito
Parallelamente, la leader di Fratelli d’Italia ha riaffermato la propria opposizione alla proposta di ridurre i tempi per ottenere la cittadinanza italiana. Secondo Meloni, l’attuale legge è non solo sufficiente ma anche tra le più generose in Europa, vista l’alta quantità di cittadinanze concesse ogni anno. Una posizione netta, motivata anche da un giudizio critico sulle forze politiche che oggi chiedono modifiche radicali dopo aver governato negli anni passati.
Il fronte internazionale: Mosca osservata speciale
Ma è parlando di politica estera che la premier mostra un tono più cauto e preoccupato. Al centro dell’intervento, l’atteggiamento della Russia e del suo presidente. Meloni non esclude che Vladimir Putin possa allargare il conflitto ucraino verso altri Paesi europei. In particolare, cita espressamente Moldova, Polonia, i Paesi Baltici e la Finlandia come potenziali obiettivi di una politica espansionistica russa che mira a ripristinare i “confini storici” dell’Unione Sovietica.
Secondo la premier, anche con un cambio alla guida degli Stati Uniti, i segnali da Mosca non sono migliorati. La riluttanza a una vera trattativa diplomatica, unita all’aggressività militare, alimenta il timore che Putin non abbia abbandonato l’idea di un’espansione territoriale. Una prospettiva che, se confermata, rappresenterebbe una minaccia concreta per la stabilità dell’Europa.
Meloni non esclude che l’Europa possa essere direttamente coinvolta da un attacco russo.