Giorgia Meloni tra dazi e destra: la sua strategia per guidare l’UE
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ecco cosa spera Giorgia Meloni per diventare leader UE

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni osserva i dazi USA e le elezioni tedesche: se tutto andrà come spera, potrà diventare la vera leader dell’Unione Europea.

Giorgia Meloni osserva con attenzione il panorama politico, sia in Italia che all’estero. Ogni mossa è calcolata, ogni evento è un tassello di una strategia più ampia che potrebbe consolidare il suo ruolo non solo come premier italiana, ma come figura di riferimento in Europa.

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Le mosse della premier tra politica interna e internazionale

Sul fronte interno, uno dei nodi più delicati è il futuro di Daniela Santanchè, ministra del Turismo, coinvolta in un’inchiesta che potrebbe presto portare a un secondo rinvio a giudizio. In tal caso, la sua permanenza nel governo diventerebbe insostenibile. Fratelli d’Italia è già pronto con il sostituto: Gianluca Caramanna, attuale responsabile Turismo del partito, è considerato il successore naturale, pronto a prendere il posto della ministra senza scossoni politici.

Tuttavia, il vero interesse della premier si concentra su due scenari internazionali: il possibile ritorno dei dazi USA imposti da Donald Trump contro l’Unione Europea e le elezioni in Germania del 23 febbraio. Due eventi che potrebbero rafforzare la sua posizione sulla scena europea.

Perché Meloni spera nei dazi USA e nella destra tedesca

Paradossalmente, Giorgia Meloni potrebbe trarre vantaggio da un’eventuale guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea. Se Trump dovesse davvero imporre nuovi dazi, l’UE si troverebbe in difficoltà, e la premier italiana sarebbe l’unica leader europea con una relazione diretta e positiva con il tycoon americano. Questo le permetterebbe di assumere il ruolo di mediatrice tra Bruxelles e Washington, sfruttando la sua presenza all’inaugurazione del nuovo presidente USA del 20 gennaio.

Ma non è tutto. L’altro scenario su cui Meloni punta è l’esito delle elezioni tedesche. Se la CDU-CSU di Friedrich Merz vincesse senza una maggioranza sufficiente per governare da sola, potrebbe essere costretta a dialogare con la destra radicale di AfD, destinata a diventare il secondo partito tedesco. Questo rimescolerebbe gli equilibri europei, ridimensionando il peso delle forze progressiste e rafforzando la posizione della destra conservatrice di Fratelli d’Italia.

In questo quadro, Meloni potrebbe emergere come la vera leader della destra europea, una figura chiave per equilibrare il nuovo asse tra Berlino, Bruxelles e Washington. La sua strategia è chiara: aspettare, osservare e cogliere il momento giusto per imporsi come punto di riferimento per il futuro dell’Unione Europea. Il tutto come riportato da affaritaliani.it

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ultimo aggiornamento: 7 Febbraio 2025 9:57

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