Giorgia Meloni può sfruttare la sua relazione con Trump per evitare una guerra dei dazi tra USA e UE. L’Italia guiderà la mediazione?
Negli ultimi mesi, il tema dei dazi commerciali è tornato prepotentemente al centro del dibattito internazionale con il ruolo di Giorgia Meloni che diventa fondamentale. Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca nel gennaio 2025, il rischio di una nuova guerra commerciale tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea si fa sempre più concreto. Il presidente americano ha già dimostrato in passato di non avere esitazioni nell’imporre tariffe punitive sui prodotti europei, colpendo settori strategici come l’automotive e il made in Italy.
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Il pericolo di una guerra commerciale e la strategia di Meloni
In questo scenario complesso, l’Italia si trova in una posizione peculiare. Da un lato, il governo di Giorgia Meloni è impegnato a mantenere saldi i rapporti con gli alleati europei; dall’altro, è consapevole dell’importanza di una relazione privilegiata con Washington. L’attuale governo italiano, infatti, è visto come uno degli esecutivi più stabili e affini alla visione politica di Trump, un fattore che potrebbe rivelarsi cruciale nelle prossime negoziazioni commerciali. Come riportato da ilriformista.it
L’eventuale inasprimento dei dazi americani metterebbe in seria difficoltà diverse economie europee, con Germania e Italia tra i paesi più esposti. Berlino, leader nel settore automobilistico, rischierebbe un duro colpo, mentre l’Italia vedrebbe penalizzati settori chiave come alimentare, moda e meccanica di precisione.
In Europa, alcune nazioni – in primis la Francia – spingono per una risposta forte e immediata a eventuali misure protezionistiche statunitensi, ma questa strategia potrebbe rivelarsi controproducente. Meloni, invece, punta su un approccio più pragmatico e negoziale. Cercando di utilizzare la sua relazione speciale con Trump per avviare un dialogo costruttivo ed evitare un’escalation di ritorsioni commerciali.
A confermare questa strategia è stata la recente dichiarazione della premier italiana alla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, in cui ha ribadito il sostegno dell’Italia alla politica comunitaria sui dazi. Tuttavia, il vero banco di prova sarà la riunione del G7 del 24 febbraio, dove Meloni potrebbe assumere un ruolo da mediatrice tra Bruxelles e Washington, cercando di far prevalere la diplomazia sulle logiche di scontro.
La posta in gioco: leadership e responsabilità
Questa è una partita che va oltre la semplice questione commerciale. Per l’Italia, significa dimostrare la propria maturità politica e diplomatica, assumendosi un ruolo guida nelle trattative tra Europa e Stati Uniti. Se Meloni riuscirà a evitare la guerra dei dazi, non solo avrà protetto le filiere industriali italiane. Ma avrà anche consolidato la sua immagine di leader internazionale. Capace di dialogare con entrambe le sponde dell’Atlantico. Come riportato da ilriformista.it
Il rischio di una crisi commerciale è reale. Ma altrettanto reale è l’opportunità per l’Italia di dimostrare di essere un ponte tra Europa e Stati Uniti. La domanda ora è: riuscirà Meloni a giocare questa partita con successo?