Geronimo La Russa al Piccolo di Milano. Dopo le polemiche sulle raccomandazioni, ecco il pensiero della Premier Giorgia Meloni.
Ha destato più di qualche polemica la nomina di Geronimo La Russa, figlio di Ignazio, seconda carica dello Stato, nel Cda del teatro Piccolo di Milano. Il 43enne è stato indicato ai vertici della storica istituzione culturale meneghina dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, genrando pareri discordanti. L’ultima a parlare è stata anche Giorgia Meloni che si è schierata, di fatto, dalla sua parte.
Geronimo La Russa Jr nel CdA del Piccolo di Milano
La Russa jr, figlio di Ignazio, è stato inserito nel CdA del teatro Piccolo di Milano. Una notizia che ha generato, come detto, diverse polemiche. Il 43enne, oltre a gestire lo studio legale che era del padre, è da anni presidente di Aci Milano e siede in vari consigli d’amministrazione, da M-I Stadio, la società che gestisce il Meazza, a M4. L’ultima tappa della sua carriera è stata quindi la recente nomina al Piccolo che ha scatenato non pochi dubbi a proposito di possibili “raccomandazioni“.
Tra i vari commenti contrari a tale nomina c’era stato quello del responsabile della cultura del Partito Democratico, Sandro Ruotolo, che ha fatto riferimento ai parenti della Presidente del Consiglio e ai loro attuali impieghi. “La sorella della premier al partito, il cognato al governo. Poteva esser da meno il presidente del Senato Ignazio La Russa? Il suo collega di partito, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, ha designato il figlio come suo rappresentante nel consiglio di amministrazione del Piccolo Teatro. Giorgio Strehler e Paolo Grassi si staranno rivoltando nelle tombe”.
Giorgia Meloni, il pensiero su La Russa
Di ben altro avviso, però, la Premier Giorgia Meloni che sul tema, intercettata dai giornalisti a margine dalla sua visita alla mostra su Tolkien alla Gnam, ha detto: “Francamente non conosco la vicenda, quale sia stato il modo con cui è accaduto”.
“Io conosco Geronimo La Russa per essere persona che ha fatto diverse cose nella sua vita e tendenzialmente non per indicazione del padre. Dopodichè capisco che possa generare polemiche, però penso anche che le persone indipendentemente dal cognome che portano debbano avere delle possibilità altrimenti dovrei considerare che per esempio tutti quelli che hanno un cognome affine a un politico e magari partecipano nelle partecipate statali ci siano arrivati su raccomandazione“.