Giorgia Meloni indagata: l’ira della Premier e la sua forte reazione

Giorgia Meloni indagata: l’ira della Premier e la sua forte reazione

La notizia dell’indagine su Giorgia Meloni per il caso Almasri ha visto la Premier reagire in modo piuttosto forte, in pubblico e non solo.

Non solo la grana relativa al caso dimissioni della Ministra Daniela Santanchè, di recente protagonista di un pesante sfogo. Adesso la Premier Giorgia Meloni deve fare i conti con una vicenda che la riguarda molto da vicino. La Presidente del Consiglio, infatti, risulta essere indagata per il caso Almasri, il generale libico arrestato e poi liberato dall’Italia. Dopo una prima reazione con tanto di pubblico video, la Meloni avrebbe mostrato ulteriore fastidio “in segreto”.

Giorgia Meloni – www.newsmondo.it

Giorgia Meloni, il video dopo l’indagine sul caso Almasri

Nelle scorse ore è stata resa pubblica la notizia che riguarda la Premier italiana Giorgia Meloni che risulta coinvolta in un’indagine relativa al caso Almasri. La Procura di Roma, infatti, ha aperto una indagine sulla Presidente del Consiglio e tre esponenti del governo per il rimpatrio del generale libico, i ministri Nordio, Piantedosi e Mantovano.

La Meloni aveva tenuto a comunicare la notizia sul proprio conto e non solo tramite un videomessaggio pubblico condiviso via social. “Il procuratore della repubblica Lo Voi, lo stesso del – diciamolo – fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato”, erano state le sue parole.

Allo stesso tempo, la Premier aveva tenuto a sottolineare la sua ferma posizione sulla vicenda ribadendo un concetto già espresso in passato: “Non sono ricattabile, non mi faccio intimidire […]”.

L’ira della Premier: la reazione “in segreto”

Al netto di quella che è stata la reazione pubblica, il Corriere della Sera ha riportato in queste ore ulteriori dettagli su quella che sarebbe stata la successiva mossa della Premier Meloni a seguito della notizia sull’indagine e del suo videomessaggio pubblico.

Il quotidiano ha specificato che “la leader è dipinta come ‘molto amareggiata‘, oltre che irata, per la comunicazione che i carabinieri le hanno recapitato alle due del pomeriggio e che nel suo staff, dal sottosegretario Fazzolari in giù, non ritengono affatto un atto dovuto”.

La Meloni si sarebbe anche sfogata con i ministri coinvolti con tanto di virgolettati ripresi appunto dal Corriere. Per il Presidente del Consiglio pensare di “mandare in galera il governo per aver assunto una decisione politica”, è una mossa “gravissima, inaccettabile e senza precedenti”.

L’incontro con i ministri e la strategia

Sempre il Corriere ha riportato quelle che sarebbero state le reazioni successive e anche la mossa della Premier. La Meloni sarebbe tornata nel suo ufficio dopo la cerimonia al Quirinale e si sarebbe “chiusa con i colleghi indagati, Nordio, Piantedosi e Mantovano, per concertare la strategia e impostare le memorie difensive”.

Tra gli altri dettagli forniti dal Corriere risulta esserci stato persino un cambio di foto profilo di WhatsApp da parte del sottosegretario che avrebbe inserito l’atto come foto personale. Una decisione che è andata a sottolineare senza dubbio “il livello del dispiacere (e dell’arrabbiatura) per quella che, ai piani alti del governo, è vista come ‘una provocazione’, destinata a cadere in Parlamento”.

In tutto questo, va detto, il Corriere ha riportato anche una particolare reazione tra i meloniani. Secondo alcuni di loro, l’atto della Procura di Roma potrebbe essere anche una sorta di “assist insperato” che potrebbe dare una mano al Governo.

Tale situazione, infatti, potrebbe andare a ricompattare “una maggioranza in affanno per il caso Almasri e relega in secondo piano l’imbarazzo per le traversie giudiziarie della ministra Santanchè”.

Al momento, però, la posizione della Premier è quella di respingere con forza ogni accusa e critica che, per il momento, sono viste come “un attacco al cuore della democrazia”.

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