Giorgia Meloni punta sul dialogo per evitare una guerra commerciale tra UE e USA. La strategia del doppio binario, come funziona.
L’Unione Europea si trova di fronte a una sfida cruciale: la guerra commerciale innescata dai dazi americani, con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, il protezionismo statunitense si fa più aggressivo, minacciando l’economia del Vecchio Continente, Giorgia Meloni si pone come intermediario in questa particolare situazione. Dopo i primi rialzi tariffari imposti a Messico, Canada e Cina, l’Europa sa di essere nel mirino e cerca di non farsi trovare impreparata.
La Commissione Europea ha già espresso il proprio “rammarico” per la nuova ondata di dazi e ha avvertito che reagirà con fermezza se l’UE sarà colpita da misure ingiuste: «L’Unione europea crede fermamente che tariffe basse promuovano la crescita e la stabilità economica e reagirà con fermezza se sarà presa di mira da tariffe doganali ingiuste». Mentre dal Consiglio direttivo della BCE si sottolinea come i rincari alla dogana non siano «la strada giusta» e che a pagarne il prezzo saranno soprattutto i consumatori.
Meloni tra UE e USA: un ruolo chiave
Ma il vero timore che circola nei corridoi di Bruxelles è un altro: che Trump applichi la sua strategia del divide et impera, trattando i Paesi europei singolarmente per avvantaggiare solo alcuni “amici”, lasciando il resto dell’Europa più debole e frammentata.
Giorgia Meloni emerge come una figura centrale nel tentativo di mediazione tra le due sponde dell’Atlantico. Dopo aver partecipato a incontri cruciali, tra cui il faccia a faccia con Trump a Mar-a-Lago e la cerimonia di insediamento a Washington, la premier italiana sembra essere l’unico leader europeo con un canale di dialogo diretto con l’amministrazione americana.
Meloni non nasconde la sua strategia, cercando di evitare lo scontro diretto con gli Stati Uniti e mantenere un equilibrio diplomatico. Per questo motivo, nei colloqui a Bruxelles, ribadirà che il protezionismo non è una novità legata al ritorno di Trump, ma un fenomeno che coinvolge anche le precedenti amministrazioni. A tal proposito, sottolineerà che anche Joe Biden aveva adottato misure simili con l’Inflation Reduction Act, il piano da 400 miliardi di dollari per proteggere le aziende americane dall’inflazione. Il messaggio è chiaro: «Oggi come ieri l’Europa è chiamata a dotarsi di strumenti che aiutino le sue imprese, che le alleggeriscano da zavorre che finiscono per renderle meno competitive».
La strategia italiana punta a un approccio che tenga conto sia della necessità di proteggere le imprese europee, sia del mantenimento di buoni rapporti con gli Stati Uniti. La chiave potrebbe risiedere nel doppio binario, che prevede un rafforzamento delle politiche industriali europee per rendere l’UE più competitiva e meno vulnerabile alle misure protezionistiche americane, ma anche un dialogo continuo con Washington per evitare che l’Europa venga trattata con pesi e misure differenti e che i singoli Stati siano tentati di negoziare accordi separati con gli USA.
Il doppio binario: la strategia di Meloni
Meloni, consapevole del suo ruolo, arriverà a Bruxelles dopo giorni difficili, con «i segni dello stress impressi anche sul volto dove ha fatto capolino un orzaiolo», ma decisa a giocare un ruolo di primo piano nella trattativa. Ursula von der Leyen punta sul rapporto privilegiato con la premier italiana, che ha dimostrato di avere un accesso diretto a Trump e alla sua amministrazione.
E mentre l’UE cerca di costruire una risposta unitaria, Trump alza la posta minacciando una “clausola di reazione” per punire chi tenterà di rispondere con ritorsioni commerciali. La partita è aperta e l’Italia, con la sua strategia del doppio binario, punta a non restare schiacciata nel confronto tra le due potenze. Per il governo Meloni, evitare uno scontro frontale significa poter difendere gli interessi italiani anche su altri dossier, come quello dei migranti, in cui la premier confida in un maggiore sostegno europeo per accelerare l’adozione del nuovo patto su migranti e asilo.
L’obiettivo è chiaro: «Abbiamo idee e strategia per tutelare le nostre imprese con l’Italia che sarà il miglior ambasciatore Ue nel dialogo con Washington», ha scritto su X Antonio Tajani. Meloni, dunque, si muove con cautela, convinta che uno scontro con gli USA porterebbe solo a una guerra senza vincitori né vinti. Il tutto come riportato da ilmessaggero.it