Meloni sceglie: “Bisogna evitare reazioni istintive” di fronte ai nuovi dazi Usa. Intanto Salvini punta il dito contro von der Leyen.
Mentre l’Europa si trova sotto pressione per i nuovi dazi Usa al 30% annunciati da Donald Trump dal 1° agosto, la premier italiana Giorgia Meloni sceglie un approccio misurato e strategico. La sua linea resta ferma anche dopo che da Bruxelles giunge l’allerta sull’inasprimento americano.
Meloni sottolinea l’importanza della prudenza: “Bisogna evitare reazioni istintive, continuare a trattare con nervi saldi e pragmatismo e cercare di utilizzare il tempo che manca al primo agosto per arrivare a una soluzione il più possibile equilibrata.”

L’appello di Meloni al pragmatismo
Secondo una nota ufficiale di Palazzo Chigi, “il governo italiano continua a seguire con grande attenzione lo sviluppo dei negoziati in corso tra Ue e Stati Uniti, sostenendo pienamente gli sforzi della Commissione europea che verranno intensificati ulteriormente nei prossimi giorni.”
Meloni aggiunge: “Confido nella buona volontà di tutti gli attori in campo per arrivare a un accordo equo che possa rafforzare l’Occidente nel suo complesso, perché non avrebbe alcun senso innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell’Atlantico.” Come scritto da ilgiornale.it
In sintonia con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, anche la ministra dell’Economia tedesca Katherina Reiche mantiene un profilo basso, limitandosi a invitare l’Ue a “negoziare pragmaticamente nel tempo che rimane.”
La critica di Salvini e della Lega a Bruxelles
Di tono opposto è la posizione di Matteo Salvini, che attacca direttamente la Commissione europea: “Trump non ha motivi per prendersela col nostro Paese, ma ancora una volta paghiamo il prezzo di un’Europa a trazione tedesca.”
La Lega critica fortemente la gestione di Ursula von der Leyen e rilancia: “Anziché minacciare ritorsioni che Oltreoceano potrebbero solo far sorridere, la tedesca von der Leyen azzeri l’eccesso di burocrazia Ue che è il vero dazio che pagano le nostre imprese, come dimostrano i danni dell’ideologia green deal.” Come riportato da ilgiornale.it
I leghisti Claudio Borghi e Alberto Bagnai auspicano infine una trattativa bilaterale tra Italia e Stati Uniti, ipotesi difficilmente percorribile finché l’Italia resta vincolata ai trattati dell’Unione Europea, che affidano alla Commissione la competenza esclusiva in materia di politica commerciale.