Possibile tensione tra Giorgia Meloni e il Vaticano dopo alcune uscite ritenute offensive da parte della Premier nei confronti di Papa Leone XIV.
Non solo le tensioni a Palazzo Chigi con gli alleati della maggioranza. A quanto pare la Premier Giorgia Meloni avrebbe “dato fastidio” persino al Vaticano a seguito di quelle che sarebbero state ritenute delle parole “offensive” nei confronti della figura di Papa Leone XIV, a seguito di una telefonata che sarebbe dovuta rimanere privata.

Giorgia Meloni e il fastidio del Vaticano
A tracciare il quadro della situazione molto particolare che vedrebbe coinvolta Giorgia Meloni è stato Dagospia nel suo Dagoreport. In questo senso, trapelerebbe un “sentimento di fortissima irritazione” dai palazzi apostolici romani per le parole della Premier in merito ad un contatto telefonico avuto dalla Presidente del Consiglio con Papa Leone XIV che sarebbe dovuto rimanere top secret.
Il fulcro della questione sarebbe appunto il fastidio del Vaticano per come la Meloni si sarebbe “arrogata il diritto di sbandierare ai quattro venti una telefonata privata con Papa Prevost che, del resto, fin dal primo giorno di pontificato ha espresso la disponibilità del Vaticano come cornice per i prossimi negoziati di pace tra Mosca e Kiev”, si legge su Dagospia.
La ricostruzione sull'”offesa” a Papa Leone XIV
In particolare, Dagospia, nel suo Dagoreport, ha ricostruito le tappe che avrebbero portato a queste tensione. Nello specifico una frase pronunciata dalla Meloni il 22 maggio dopo l’incontro a Palazzo Chigi di Meloni con il primo ministro danese, Mette Frederiksen. “[…] Penso sia molto preziosa la disponibilità che il Vaticano e il Pontefice, che ho sentito martedì scorso, hanno dato”.
Inoltre ad aumentare il fastidio ci sarebbe stato anche il comunicato del Governo che, di fatto, ha ribadito questo contatto aggiungendo che la Meloni aveva trovato “nel Santo Padre la conferma della disponibilità ad ospitare in Vaticano i prossimi colloqui tra le parti”.
Questa situazione, quindi, sarebbe stata vista come “un’offesa enorme al Santo Padre, oltre che un errore diplomatico gravissimo”, ha fatto sapere Dagospia riportato il sentimento che trapela dai palazzi apostolici romani. “Non si interloquisce con il Papa per poi spu**anare ai quattro venti il contenuto di un colloquio telefonico che, mancando di un’autorizzazione della Santa Sede, doveva rimanere strettamente riservato”, si legge ancora su Dago.
Sempre il media ha poi accennato come tale presunta irritazione del Vaticano avrebbe persino portato Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, a muoversi in prima peresona. “L’indignazione vaticana, che nelle loro pie parole si traduce in ‘forte disagio’, nel veder il Santo Padre trattato da Meloni manco fosse una propaggine del suo ministero degli Esteri, avrebbe addirittura spinto Parolin a prendere carta e penna per una nota di protesta all’ambasciatore italiano presso la Santa Sede. Iniziatva che, per ora, a quanto pare, giace sulla scrivania del Pontefice priva del suo assenso”.