"Con Meloni regime autoritario": l'accusa del PD al governo
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Direttore: Alessandro Plateroti

“Con Meloni regime autoritario”: l’accusa della sinistra al governo

Giorgia Meloni

Verini accusa il Governo Meloni di minare l’indipendenza della Magistratura: “Questa destra è intollerante ai contropoteri”.

Negli ultimi mesi, il dibattito politico in Italia si è infiammato attorno al tema della giustizia, il Partito Democratico ha più volte mandato frecciate di una deriva autoritaria del Governo Meloni, accusandolo di voler indebolire la Magistratura e alterare il principio della separazione dei poteri. A confermare queste preoccupazioni è Walter Verini, capogruppo PD in Commissione Antimafia, che in un’intervista ad Affaritaliani.it ha espresso una posizione netta e preoccupata sulla situazione attuale.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Un attacco all’indipendenza della magistratura?

Secondo Verini, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio non sta tutelando l’indipendenza della Magistratura, ma al contrario la sta minacciando: “Il ministro della Giustizia Nordio, invece di tutelare l’indipendenza costituzionale della Magistratura, assume in prima persona l’incarico di bastonare questa indipendenza.”

L’esponente dem elenca una serie di mosse del Governo che dimostrerebbero questa strategia, dalla Commissione d’Inchiesta sulla Magistratura alla separazione delle carriere: “Se la Magistratura applica norme del diritto europeo, prevalenti su quelle nazionali (come nel caso dei ‘paesi sicuri’ e della farsa delle deportazioni albanesi) i giudici sono nemici e ‘fanno politica’. Se si apre un confronto, anche aspro, su progetti di legge e l’ANM dice la propria opinione, ecco la minaccia della Commissione d’Inchiesta sulla Magistratura. […] Se si invoca il rispetto per l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura, se si sostiene quanto sarebbe stato meglio applicare le riforme fatte al tempo della Cartabia […] ecco arrivare la separazione delle carriere.”

L’allarme del PD: “Questa destra intollerante ai contropoteri”

Verini denuncia che la separazione delle carriere, proposta come una riforma tecnica, avrebbe in realtà lo scopo di creare una Magistratura più controllabile dal Governo: “Con il risultato di creare un corpo separato di magistrati tutti dediti all’accusa, solo all’accusa, con meno garanzie per i cittadini (oggi un pm è tenuto a cercare tutte le prove: a carico e discarico) e con una proiezione di sottomissione di questo corpo al Governo di turno.”

L’accusa più pesante arriva quando il senatore dem parla delle recenti tensioni tra Giorgia Meloni e la Procura di Roma: “Il Procuratore Capo di Roma, compie un atto dovuto e riservato, che la Presidente del Consiglio (a differenza di suoi predecessori) decide di spettacolarizzare e trasformare in manganello contro quel magistrato, il quale si vede poi colpito (‘massacrato’ ha scritto qualcuno) sul piano personale. In perfetto stile dei regimi autoritari, nei quali si colpisce e delegittima la persona per non confrontarsi con gli atti e le sue idee.”

L’allarme del PD è chiaro: “Sì, è un allarme autoritario. […] Questa destra è intollerante ai contropoteri, ai controlli (lo stesso accade per il giornalismo d’inchiesta). Vorrebbe ridimensionare perfino peso e ruolo di Parlamento e Presidente della Repubblica, con tentazioni di semplificazione e rischi per i principi della democrazia liberale e della Costituzione.” Tutte le dichiarazioni sono integralmente esposte su affaritaliani.it

Le dichiarazioni di Verini confermano che lo scontro tra Governo e Magistratura è destinato a rimanere uno dei temi più caldi della politica italiana, con implicazioni cruciali per il futuro democratico del Paese.

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ultimo aggiornamento: 9 Febbraio 2025 13:51

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