Alcune recenti uscite di Matteo Salvini sulle elezioni in Russia e su Putin hanno generato la forte reazione della Premier Giorgia Meloni.
Le presidenziali in Russia che hanno visto Putin vincere senza discussioni hanno generato diverse reazioni. Tra queste, in Italia, anche quella di Matteo Salvini che ha provocato pareri discordanti e persino quella che sarebbe stata una reazione “furiosa” della Premier Giorgia Meloni. La Presidente del Consiglio non sarebbe rimasta felice delle uscite “putiniane” del leghista. Allo stesso tempo, ad Agorà, su Rai3, la leader italiana si sarebbe “nascosta” in frasi più moderate e di unione sulla maggioranza.
Giorgia Meloni, la furia su Salvini
Tutto ufficioso, ma quanto filtra da Palazzo Chigi vede Giorgia Meloni arrabbiata, se non “furiosa”, con Matteo Salvini, dopo le parole su Putin e la sua vittoria in Russia alle presidenziali. A parlare dello status della Premier verso il leader della Lega sono stati Repubblica e il Corriere della Sera che hanno sottolineato come la Presidente del Consiglio e la linea del Governo sul tema russo e guerra Ucraina sia ben distante dalla posizione espressa, a parole, proprio dal numero uno del Carroccio.
Di fatto, secondo i noti quotidiani, con le frasi di Salvini, ritenute “putiniane”, potrebbe aprirsi una crepa nel governo.
Governo chiaro e maggioranza coesa
Al netto di quella che sarebba stata la reazione “furiosa” della Premier alle uscite di Salvini, la stessa Meloni ha poi parlato ad Agorà su Rai3 con toni ben diversi.
“La posizione del governo è molto chiara, il centrodestra è una maggioranza molto coesa, come si dimostra nell’unico modo in cui si può dimostrare la coesione di una maggioranza, e cioè nella velocità di attuazione e nella chiarezza di attuazione della linea di un governo”, ha detto alla trasmissione Rai.
E ancora: “Quello che noi abbiamo fatto in questo anno e mezzo con la velocità con cui lo abbiamo fatto, e la chiarezza che abbiamo dimostrato in politica estera, tutto questo racconta di una maggioranza coesa”.
Non è mancata anche una stoccata alla sinistra: “E io credo che il punto sia sempre questo: cioè non conta quanto il campo sia largo, ma conta quanto quel campo sia coeso e compatibile, quanto abbia risposte chiare da dare ai cittadini e da rappresentare all’estero. E l’Italia con la maggioranza di centrodestra chiaramente questo lo sta facendo”.
