Giorgia Meloni affronta la crisi con misure per evitare la chiusura degli stabilimenti in Italia. Ecco i dettagli sul futuro.
Giorgia Meloni deve scendere in campo anche qui, la crisi Stellantis rappresenta uno dei nodi più complessi per il governo italiano. Il colosso automobilistico, nato dalla fusione tra FCA e PSA, sta affrontando una fase critica caratterizzata da calo delle vendite, incertezza sul futuro dei modelli elettrici e tensioni con il governo. L’impegno del ministro Adolfo Urso, che ha ottenuto da Stellantis la garanzia di mantenere attivi gli stabilimenti italiani almeno fino al 2025, è un passo positivo ma non risolutivo.
Il piano di Giorgia Meloni
Il premier Giorgia Meloni, preoccupata per le ricadute occupazionali e l’impatto sul PIL, ha preso in mano il dossier, consapevole che la chiusura degli impianti potrebbe minacciare un indotto che coinvolge oltre un milione di posti di lavoro. Tuttavia, la strada per il rilancio del settore auto è irta di ostacoli, legati principalmente alla debole domanda di veicoli elettrici e all’elevato costo delle automobili in generale.
Nonostante le rassicurazioni di Stellantis, il settore auto in Italia si trova in una situazione precaria. L’Europa ha fissato rigidi obiettivi per l’elettrificazione, con il rischio di multe salatissime per le aziende che non rispettano i target. John Elkann, presidente di Stellantis, ha confermato l’impegno a seguire queste direttive, ma ciò potrebbe non bastare a evitare il tracollo del settore.
Un elemento critico è la scarsa domanda di auto elettriche, che risultano ancora troppo costose per gran parte dei consumatori italiani. Inoltre, i giovani, sempre più orientati verso una mobilità condivisa, vedono l’auto privata come un bene meno necessario rispetto al passato. Giorgia Meloni sta spingendo per nuovi incentivi governativi, ma il confronto con paesi come la Francia, dove queste misure hanno avuto più successo, evidenzia le difficoltà del mercato italiano.
Il futuro del settore è incerto
La crisi di Stellantis riflette un problema strutturale dell’intero settore automobilistico. L’assenza di una domanda stabile di veicoli elettrici e il peso delle normative europee rendono complesso il rilancio. Per Giorgia Meloni, il successo di questo dossier è fondamentale non solo per la stabilità economica, ma anche per la tenuta sociale del Paese. L’attesa ora è per l’audizione parlamentare di Elkann, che potrebbe offrire spunti decisivi per il futuro del settore.
La sfida resta aperta, e la ripresa del mercato dell’auto dipenderà dalla capacità di innovare e di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.