Giorgia Meloni telefona a Netanyahu: può cambiare tutto
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Giorgia Meloni telefona a Netanyahu: può cambiare tutto

Giorgia Meloni

Meloni telefona a Netanyahu per chiedere la fine del conflitto a Gaza. Mattarella denuncia la violenza sui civili.

L’Italia ha alzato la voce su Gaza in due posizioni istituzionali distinte ma concordi: da una parte la premier Giorgia Meloni, dall’altra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Entrambi denunciano una realtà giudicata drammatica e chiedono passi concreti. Ecco un quadro chiaro delle loro posizioni.

Secondo quanto riportato da ilgiornale.it, Giorgia Meloni ha effettuato una telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ribadendo con fermezza che la situazione a Gaza è insostenibile e ingiustificabile, chiedendo l’immediata cessazione delle ostilità. Ha sottolineato l’urgenza di garantire un accesso umanitario pieno e senza ostacoli alla popolazione civile e ha ricordato l’impegno dell’Italia tramite l’iniziativa Food for Gaza, che prevede l’accoglienza di altri 50 civili palestinesi e l’avvio di aiuti via corridoi umanitari.

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Giorgia Meloni – newsmondo.it

La voce del Quirinale: Mattarella denuncia la “catena di errori”

Poche ore prima, durante la tradizionale cerimonia del “Ventaglio” al Quirinale, Mattarella ha espresso giudizi durissimi. Ha definito intollerabile che si colpiscano luoghi di preghiera e ha citato come esempio il bombardamento sulla Parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, definito non un semplice errore ma un atto di ostinazione a uccidere indiscriminatamente.

Il Presidente ha denunciato anche gli attacchi contro ambulanza, ospedali, bambini in fila per l’acqua e persone affamate in cerca di cibo, sottolineando che “errare humanum est, perseverare diabolicum”, citando Seneca e Sant’Agostino.

Riconoscimento della Palestina e il pressing internazionale

Parallelamente, si assiste a un’accelerazione diplomatica. Sono ormai 14 i Paesi (tra cui Canada, Australia, Francia, Spagna, Irlanda, Nuova Zelanda, Portogallo, Lussemburgo, San Marino, Malta, Islanda, Finlandia, Slovenia, Andorra) che hanno firmato un appello per il riconoscimento della Palestina dopo una conferenza ONU a New York co-presieduta da Francia e Arabia Saudita. Il Regno Unito del primo ministro Starmer ha dichiarato che riconoscerà la Palestina se Israele non cesserà le ostilità nella Striscia.

Gli Stati occidentali criticano duramente la gestione del conflitto israeliano, tuttavia alcune famiglie degli ostaggi trattenuti nella Striscia avvertono che riconoscere la Palestina in queste condizioni rappresenterebbe una violazione morale e politica, legittimando crimini di guerra.

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ultimo aggiornamento: 31 Luglio 2025 10:33

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