Giorgia Meloni affronta una trattativa per la nomina del Commissario Europeo, cercando di assicurarsi che l’Italia ottenga un ruolo.
Dopo una breve pausa tra la Puglia e una località segreta, Giorgia Meloni è tornata a Roma per affrontare un’importante questione politica: la nomina del nuovo commissario europeo. In un clima di crescente tensione diplomatica, la premier è determinata a garantire che l’Italia ottenga un incarico all’interno della Commissione Europea che rifletta il suo peso politico. La sfida con Francia e Spagna è evidente, poiché Meloni vuole assicurarsi che i due paesi non ricevano deleghe più importanti di quelle italiane.
Le vacanze sono finite, ora inizia la partita diplomatica di Giorgia Meloni
La premier punta su Raffaele Fitto come nome da proporre, ma è attenta a non prendere decisioni affrettate. Vuole infatti evitare che la sua scelta sembri isolata o non condivisa dall’intero esecutivo. Mancano solo pochi giorni alla scadenza del termine per comunicare il nome alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ma Meloni sembra intenzionata a prendersi tutto il tempo necessario per trattare ulteriormente.
La strategia di Meloni: trattare per un ruolo di rilievo
L’obiettivo principale di Meloni è chiaro: ottenere per l’Italia un ruolo di rilievo nella nuova Commissione Europea, nonostante il fatto che Fratelli d’Italia non abbia sostenuto von der Leyen in passato. Questo potrebbe complicare le trattative, ma Meloni è decisa a non permettere che Francia, Spagna o Polonia ottengano incarichi più prestigiosi rispetto all’Italia.
Le trattative si svolgono in un contesto politico complesso, con la premier che sta valutando se mantenere alcune deleghe ad interim per evitare di dover affrontare un rimpasto di governo. La possibilità di assegnare le deleghe di Fitto a tre membri del governo esistenti è in fase di considerazione, ma non c’è ancora una decisione definitiva.
Il Consiglio dei ministri previsto per questa settimana potrebbe fornire l’occasione per formalizzare la proposta, ma c’è anche la possibilità che Meloni decida di spingere la decisione ancora più avanti, in attesa di ottenere ulteriori garanzie sulle deleghe europee. In ogni caso, la partita diplomatica è aperta e Meloni è pronta a lottare per un ruolo che riconosca adeguatamente il peso dell’Italia all’interno dell’Unione Europea.