Giorgia Meloni in udienza sul caso video fake con il suo volto
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Giorgia Meloni non perdona: cosa succede per i video a luci rosse col suo volto

Giorgia Meloni in aula

Lo scandalo dei video a luci rosse fake con il volto di Giorgia Meloni continua a far discutere. La Premier è uscita allo scoperto.

Si torna a parlare dello scandalo dei video hot fake con il volto della Premier Giorgia Meloni. I filmati erano stati messi in rete e vedevano la Presidente del Consiglio protagonista, suo malgrado. La faccia della numero uno di FdI era stata utilizzata al posto di quella di diverse attrici hard e sulla questione, adesso, la donna ha voluto dire la sua in aula, anche se in videoconferenza, presso il tribunale di Sassari.

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Premier italiano Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Giorgia Meloni, l’intervento sui video a luci rosse

“Insisto nel chiedere la punizione dei responsabili, perché considero intollerabili questi fatti”, ha detto la Meloni rispondendo in videocollegamento da Roma alle domande della pm Maria Paola Asara, della giudice Monia Adami e dell’avvocato della difesa Maurizio Serra.”Questa è una forma di violenza contro le donne”, ha aggiunto.

La Premier, a quanto pare, giustamente, non è disposta a perdonare l’autore dei video hot fake che hanno visto il suo volto utilizzato in modo indegno in sostituzione di quello delle attrici reali. Per il caso, lo ricordiamo, è imputato, presso il Tribunale di Sassari, Alessio Scurosu, 40 anni, sassarese.

Intervenuta in videoconferenza, la presidente del Consiglio, che si costituita parte civile con l’avvocata Maria Giulia Marongiu, ha ribadito la sua linea ferma contro questo genere di soprusi: “È intollerabile per come mi hanno fatto sentire quelle immagini, è intollerabile in generale, ancora di più per una persona come me che ogni giorno lavora contro la violenza sulle donne“.

“Oggi con l’avvento dell’intelligenza artificiale, se lasciamo passare che la faccia di qualsiasi donna possa essere montata sul corpo di un’altra donna, ci troveremo i nostri figli in queste situazioni, che è esattamente la ragione per cui considero più che legittimo fare questa guerra. Lo considero un fatto di responsabilità, e magari ci sarà bisogno anche di leggi più severe”.

Il risarcimento

Per la vicenda, la Meloni ha già chiesto un risarcimento da 100 mila euro. La Premier, però, non andrà ad intascare, eventualmente, tale somma. La Premier, infatti, aveva subito annunciato che il denaro sarà devoluto al Fondo del ministero dell’Interno per le donne vittime di violenza.

Ricordiamo che l’inchiesta sui video fake con il volto della Presidente del Consiglio era stata avviata dalla Polizia postale di Sassari nel 2020 a seguito di una segnalazione arrivata direttamente da Roma. Tramite il nickname utilizzato sul sito internet, gli agenti erano risaliti all’utenza telefonica da cui il tutto era partito.

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ultimo aggiornamento: 9 Ottobre 2024 9:48

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