Dopo la morte dello stilista Giorgio Armani, il suo impero verrà diviso. Cosa aveva deciso l’uomo nel suo testamento e a chi andrà l’eredità.
La notizia della morte di Giorgio Armani ha scosso tutto il mondo della moda e non solo. Il famoso stilista italiano, riconosciuto a livello internazionale come il Re del settore, se ne è andato a 91 anni lasciando un vero e proprio impero. Proprio la sua eredità e il suo patrimonio sono ora oggetto di grande attenzione. La domanda che tutti si stanno ponendo è facile: a chi andrà la sua eredità? La risposta l’aveva data in tempi non sospetti il diretto interessato con tanto di testamento.

Il patrimonio di Giorgio Armani
Giorgio Armani è morto giovedì 4 settembre 2025 all’età di 91 anni. Il mondo intero, non solo quello della moda, è rimasto scosso per la perdita di uno degli uomini simbolo del settore ma in generale per uno degli imprenditori che hanno scritto pagine di storia nazionale e internazionale. L’uomo ha lasciato in eredità a tutti il suo stile ma non solo. Se si parla di eredità, Armani vantava un vero e proprio impero che, secondo Forbes, è possibile quantificare con un patrimonio molto importante con un range variabile tra gli 11 e i 13 miliardi.
Da sottolineare come Armani vantasse anche diversi immobili: dalla spettacolare villa a Pantelleria alla residenza estiva di Forte dei Marmi, ma anche la casa milanese di via Borgonuovo e l’amata Villa Rosa nell’Oltrepo pavese, a cui si dovrebbero aggiungere quelle a Saint Moritz a Parigi e Saint Tropez. Fanno parte della sua eredità anche alcune opere d’arte, la squadra di basket dell’Olimpia Milano e lo storico locale La Capannina, acquistato solo qualche giorno fa.
Il testamento e a chi va l’eredità
Ma come verranno gestiti tutti i beni lasciati da Armani? In questo senso era stato il diretto interessato a far sapere di aver già predisposto tutti: “Il piano di successione l’ho preparato con il mio usuale programmatico pragmatismo e la mia grande discrezione, ma non lo rivelo adesso, perché ci sono ancora”, aveva fatto sapere facendo capire di aver scritto tutto dettagliatamente nel testamento.
Come noto, lo stilista non ha avuto figli ma conta tre nipoti: Silvana (69 anni) e Roberta (54), figlie del defunto fratello Sergio, poi la sorella Rosanna (86 anni) e il figlio 55enne Andrea Camerana. Di fatto, non essendoci quote di legittima da soddisfare, l’imprenditore nel testamento può aver disposto a suo piacimento tutto il suo patrimonio.
La guida dell’impero Armani dovrebbe passare a Leo Dell’Orco, braccio destro dello stilista, che sarà aiutato dai collaboratori più storici, tra cui i familiari. Lo stilista deteneva il 99,9% delle quote dell’azienda mentre il restante 0,1% era della Fondazione che porta il suo nome.
In questo senso, lo statuto societario suddivide il capitale sociale in diverse categorie di azioni, con diritti di voto differenti. In questo senso, si possono trovare sei tipi di azioni. Le azioni dei soci ‘forti’ A (il 30% del capitale e 1,33 voti ciascuna), B, C, D, E (il 15% ciascuno del capitale e 1 voto ciascuna) e F (il 10% del capitale, con 3 voti ciascuna). Le azioni F danno anche diritto alla nomina di due consiglieri d’amministrazione tra cui l’amministratore delegato. Per quanto riguarda le azioni A, invece, queste danno diritto alla nomina di tre consiglieri tra cui il presidente.
Interessante anche ciò che riguarda le scelte dei responsabili Stile Uomo e Stile Donna. In questo caso la procedura coinvolge tutte le categorie ma anche qui, di fatto, A e F hanno un determinante potere di veto.