No Green Pass a Roma, aggredito un giornalista di Repubblica

No Green Pass a Roma, aggredito un giornalista di Repubblica

Un giornalista di Repubblica è stato aggredito ad una manifestazione contro il Green Pass. Speranza: “Dobbiamo dire basta a questi episodi”.

ROMA – Un giornalista di Repubblica aggredito ad una manifestazione contro il Green Pass a Roma. Dopo gli episodi di sabato 28, questa volta l’aggressione è avvenuta davanti al ministero dell’Istruzione durante una protesta contro l’obbligo della certificazione a scuola.

Pochi minuti prima dell’inizio formale del sit-in – ha raccontato il cronista ai microfoni dell’Adnkronosun uomo mi ha colpito con 4-5 pugni al viso dopo aver minacciato, mimando il gesto di sgozzarmi mi ha detto ti taglio la gola se non te ne vai“.

Identificato l’aggressore

L’aggressore è stato identificato. Si tratta, come riportato da La Repubblica, di un collaboratore scolastico con porto d’armi, immediatamente sospeso dalla polizia. Il giornalista sta bene ed ha ricevuto la solidarietà del mondo politico.

Polizia

Ancora una violenta e inaccettabile aggressione – le parole del ministro Speranza – ai giornalisti coinvolti va la mia piena solidarietà. Dobbiamo dire basta a questi gravi episodi“. “Solidarietà al giornalista videomaker di Repubblica aggredito violentemente davanti al ministero dell’Istruzione durante una manifestazione contro il Green Pass – il tweet della sindaca Virginia Raggi – minacce e violenze, fisiche e verbali, sono intollerabili“.

La posizione del Viminale

Da parte del Viminale nessuna intenzione di fermare le manifestazioni. “Assicureremo sempre la libertà di protestare pacificamente – hanno fatto sapere dal ministero – ma il tutto nel rispetto delle regole e non saranno ammessi atti di violenza e minacce“.

Nei prossimi giorni la ministra Lamorgese dovrebbe convocare una riunione per fare il punto della situazione e capire come muoversi. Molto probabilmente ci sarà un controllo maggiore da parte delle forze dell’ordine visto che il rischio di altri episodi simili è alto. La tensione sociale è ormai definitivamente scoppiata e si temono altre aggressioni a giornalisti.