Sono cinque le tragedie nel giro di neanche un giorno. Tre le morti in Lombardia e due da Calabria e Sardegna.
Cinque morti in nemmeno un giorno: questo il bilancio che ha imbestialito i sindacati. La Cub, Confederazione Unitaria di Base, vuole controlli veri e l’istituzione dell’omicidio sul lavoro come reato. La Cgil, invece, definisce la situazione come una “guerra continua”. A schierarsi in merito poco tempo fa anche il Presidente del Senato La Russa. Tra i decessi, in Lombardia se ne registra uno di un 25enne, al primo giorno in una nuova azienda, ed uno di un 33enne, papà di un bimbo di 8 mesi. L’anno scorso, secondo quanto riportato dai sindacati, 1500 sono morte in incidenti sul lavoro. Nel 2023 la conta è ora già sulle centinaia.
Morto il primo giorno di lavoro
Morto il primo giorno di lavoro Abdul Ruman, un 25enne originario del Bangladesh. Era appena arrivato alla Crocolux, azienda di Trezzano sul Naviglio che si occupa di accessori in pelle, ed è stato schiacciato da un macchinario. Ora è stata disposta l’autopsia e la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: le indagini vogliono verificare se l’uomo aveva contratto regolare. Il padre di un bimbo di 8 mesi, invece, è morto nel Bresciano, a Bagolino, sotto il peso di un tronco. L’uomo, di 33 anni, lavorava per un’azienda dedita alle potature e, secondo le prime ricostruzioni, è stato schiacciato da una pianta danneggiata dalla tempesta Vaia del 2018. Le altre morti registrate ieri vengono ancora dalla Lombardia, dalla Sardegna e dalla Calabria.