Dopo il lunghissimo interrogatorio, Giovanni Toti ha depositato anche una memoria difensiva: “Agito nell’interesse dei cittadini”.
Era atteso l’interrogatorio a Giovanni Toti, governatore della Liguria, dopo lo scandalo venuto a galla. L’uomo, nelle scorse ore, è stato sentito dai pm e ha respinto ogni accusa depositando anche una memoria difensiva. Il presidente della Regione ligure ha, infatti, depositato un documento di 17 pagine a corredo del faccia a faccia investigativo avuto davanti ai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, insieme all’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati.
L’interrogatorio a Giovanni Toti
Nelle scorse ore, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, è stato sottoposto ad un lungo interrogatorio davanti ai pm per chiarire la propria posizione in merito allo scandalo venuto a galla nelle scorse settimane. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera e altri media italiani, il faccia a faccia tra l’uomo e i pm si è concluso poco dopo le 19 ed è durato 8 ore.
Il Presidente della Regione ligure si è presentato presso la caserma della Guardia di Finanza al porto di Genova e ha risposto alle accuse di corruzione e voto di scambio. Le domande preparate dai pm sono state, da quanto si apprende, ben 180. Il governatore ha respinto ogni possibile accusa sostenendo di aver sempre agito nell’interesse dei cittadini.
La memoria difensiva
Secondo quanto si apprende, Toti ha depositato una memoria difensiva di 17 pagine a integrazione dei verbali di interrogatorio. Il documento è stato scritto al fine di “spiegare le linee politiche e morali che, da quando ho assunto l’onere di guidare la regione hanno sempre informato la mia attività nell’unico interesse di perseguire il bene dei cittadini”.
Tra le parole del testo riprese dal Corriere anche altre: “Non è mia intenzione sottrarmi al Vostro esame ma oggi, così come in futuro, vi è da parte mia la ferma volontà di collaborare, con trasparenza ed onestà, alla ricostruzione della Verità nel supremo interesse della Giustizia, per restituire alla mia figura di uomo e di servitore dello Stato la Dignità che ho costantemente cercato di preservare”.
E ancora: “Ogni euro incassato ha avuto una destinazione politica: nessun contributo ha prodotto arricchimento o utilità personale a me, agli altri appartenenti al mio partito o a terzi privati”. Toti risulta essere ai domiciliari dallo scorso 7 maggio 2024 e ora si attende lo sviluppo delle indagini con il governatore che dovrà ancora rispondere, con ogni probabilità, ad altre richieste dei pm.