Verso la chiusura delle indagini per il femminicidio di Giulia Cecchettin. La Procura ha preso la sua decisione per il killer Filippo Turetta.
Ci sono novità per Filippo Turetta, il ragazzo accusato per l’omicidio di Giulia Cecchettin, la sua ex fidanzata. Il giovane sta aspettando in carcere di conoscere le accuse che dovrà affrontare al processo per il femminicidio della compianta vittima. In questo senso, la Procura avrebbe preso la sua decisione.
Giulia Cecchettin, la decisione della Procura su Turetta
La Procura di Venezia, come detto, si starebbe avvicinando alla chiusura delle indagini su Filippo Turetta per il femminicidio di Giulia Cecchettin. Il giovane si diede alla fuga e dopo otto giorni fu individuato e arrestato in Germania. Solo successivamente venne trasferito in Italia, nel carcere di Verona, in forza di un mandato di arresto europeo.
Dalle informazioni fin qui raccolte e riprese da diversi media di informazione italiana, i magistrati starebbero muovendosi con l’intento, prima della pausa estiva degli uffici giudiziari, di evitare che scadano i termini della misura cautelare in carcere. I pm starebbe puntando a fissare l’udienza preliminare di Turetta davanti al giudice già a giugno e quindi ottenere il rinvio a giudizio.
In questo senso, il focus è quello delle aggravanti del caso, ed in particolare su una che, se accettata dai giudici, potrebbe portare all’ergastolo per il ragazzo, ovvero la premeditazione. Per come si è svolto l’episodio di violenza ai danni della povera Giulia, infatti, il pm dovrebbe chiedere la premeditazione.
Il processo: la possibile data
Turetta attualmente si trova ancora in regime di custodia cautelare e potrebbe essere processato di fronte alla Corte d’assise a settembre o, al più tardi, all’inizio di ottobre. Come detto, l’obiettivo della Procura è quello di fissare l’udienza preliminare e il rinvio a giudizio prima della sospensione estiva, così da non rischiare che l’imputato possa uscire di carcere per la decorrenza dei termini di custodia.
Fattore molto importante del caso, come detto, l’intenzione di dimostrare la premeditazione dell’assassinio. In questo senso saranno importanti gli accertamenti fatti sui smartphone e pc di Turetta. In caso di contestazione dell’aggravante, il 23enne non potrà accedere al rito abbreviato e quindi non potrebbe garantirsi uno sconto della pena.