Giulia Ligresti: "Io in carcere da innocente, non sia strumento di pressione"
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Giulia Ligresti: “Io in carcere da innocente, non sia strumento di pressione”

Prigione

Il referendum sulla giustizia è un argomento che tocca molti volti noti, tra cui Giulia Ligresti, in carcere da innocente per 16 giorni.

Il referendum sulla giustizia di questa domenica è un argomento estremamente importante per molti politici italiani. I cinque quesiti sui quali votare domenica – tra cui l’abrogazione del decreto Severino – sono fondamentali, secondo parecchi volti noti della politica italiana, ma non solo. Anche Giulia Ligresti, che ha passato 16 giorni in carcere da innocente, ha commentato il tema, sottolineando l’importanza del referendum.

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Le parole di Giulia Ligresti

“Credo che i quesiti referendari – stando a quanto detto da Giulia Ligresti all’Adnkronos – siano un punto di partenza importante per tornare a mettere il tema della giustizia al centro del dibattito politico. Temo che il referendum non arriverà al quorum, ma spero che in Italia si ricominci a discutere in Parlamento di una riforma della giustizia che riguarda tutti e che richiede interventi strutturali che vanno ben oltre cinque schede su cui tracciare una X per scegliere tra sì o no”.

Le vicende giudiziarie

Figlia del costruttore Salvatore Ligresti, Giulia ha dovuto scontare 16 giorni di carcere per un processo legato all’inchiesta Fonsai. In quell’occasione, lei patteggiò per reati dai quali altri imputati erano stati assolti. In quanto vicepresidente di Fonsai, Ligresti è stata arrestata nel luglio del 2013, per poi patteggiare 2 anni e 8 mesi. Ma ad ottobre 2018, Giulia Ligresti è stata nuovamente arrestata, per poi essere incontrovertibilmente assolta nell’aprile del 2019.

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L’appello

“Sono stata in carcere da innocente e costretta a patteggiare pur di uscire da quell’inferno e ritengo che la responsabilità dei magistrati sia uno dei temi meritevoli di essere affrontato con serietà”, ha dichiarato Ligresti. Il quesito sulla custodia cautelare è sicuramente quello che sento maggiormente: l’uso del carcere come strumento di pressione, come dimostra il mio caso, deve far riflettere. Si tratta della libertà di una persona, di un argomento che può toccare ciascuno da vicino, e io voglio vivere in questo nostro bellissimo Paese sentendomi protetta”. Questo l’appello al voto referendario di Giulia Ligresti.

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ultimo aggiornamento: 8 Giugno 2022 12:05

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