“Quarto Grado” mostra alcune immagini dove Impagnatiello finge di cercare la fidanzata Giulia Tramontano per Senago.
Emergono nuovi dettagli sul caso di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi uccisa a Senago. La trasmissione “Quarto Grado”, su Rete4, ha mostrato le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona che mostrano Alessandro Impagnatiello, visibilmente teso, che fa finta di cercare la sua ragazza dopo averla uccisa.
Il video di Impagnatiello
Il 30enne si muove in maniera agitata tra le strade di Senago, dove entra in una tabaccheria per comprare delle sigarette, chiedendo al titolare se avesse visto Giulia Tramontano comprare quello stesso pacchetto.
Nel filmato Alessandro Impagnatiello indossa un berretto bianco calato sul capo e gli occhiali da sole. Controllando scrupolosamente le telecamere, recita la parte del fidanzato in apprensione per Giulia, in compagnia della madre. Sarà prorio la donna a dichiarare in televisione pochi giorni dopo: “Mio figlio è un mostro”.
Il ritrovamento del corpo di Giulia Tramontano
In realtà, quel martedì 30 maggio la 29enne era già scomparsa da diversi giorni. Proprio quel giorno Alessandro aveva spostato il corpo di Giulia dalla cantina al bagagliaio della macchina, dove è rimasto per diversi giorni. L’uomo lo ha poi scaricato nell’intercapedine di alcuni garage, a poche decine di metri dalla loro abitazione.
Solo alcune ore dopo, il cadavere di Giulia Tramontano – colpito da 37 coltellate – viene poi ritrovato dagli inquirenti dopo la confessione di Impagnatiello: l’uomo l’aveva uccisa nella sera di sabato 27 maggio, dopo che lei aveva scoperto della sua relazione parallela con una collega.
La testimonianza del tabaccaio
Rispondendo ad un’intervista a Fanpage.it, un dipendente del Bar 9 di Senago dove Alessandro Impagnatiello si era recato quel 30 maggio, ha affermato che il barman aveva “chiesto al titolare se poteva fargli il favore di vedere i filmati, se era passata la sua fidanzata”. Richieste che poi si sono rivelate “tutte pagliacciate”.
“Era con la madre e il compagno di lei, giravano per i negozi della zona. Gli abbiamo fatto coraggio, gli abbiamo detto: Dai, speriamo che Giulia salti presto fuori e che non sia successo niente”, racconta l’uomo, ma il 30enne “era troppo freddo. Come se chiedesse informazioni ma non si aspettasse una risposta”.