“Una speranza in più”, dichiara la famiglia di Giulio Regeni: adesso sarà la consulta a dover decidere sul processo.
Il gup di Roma, accogliendo la richiesta del procuratore Francesco Lo Voi, ha inviato alla Consulta gli atti del procedimento sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso nel gennaio del 2016 in Egitto. Viene chiesto alla Corte Costituzionale di esprimersi sulla questione relativa all’assenza dei quattro imputati, per superare la “stasi” del processo.
Il 3 aprile scorso la procura di Roma aveva chiesto l’invio degli atti alla Corte Costituzionale per superare la stasi legata alle mancate notifiche ai quattro 007 egiziani. accusati di essere i torturatori e gli assassini del giovane ricercatore. La richiesta è stata fatta sulla base dell’articolo 420 bis del codice di procedura penale, in tema di “assenza” dell’accusato.
Il sit-in per Giulio Regeni
Da questa mattina intanto, a Piazzale Clodio, è stato messo in piedi un sit-in con la famiglia di Giulio, insieme al comico Pif, l’ex presidente della Camera Roberto Fico, e l’avvocata della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini.
“Oggi è una giornata importante nella quale si decideranno le sorti di questo processo. Tutta la gente che è qui sta a dimostrare che non è una storia di famiglia ma è una storia che riguarda la dignità di questo Paese e la sicurezza di tutti i cittadini nel mondo”, afferma Alessandra Ballerini.
L’ex presidente della Federazione nazionale della stampa, Beppe Giulietti, ha poi commentato: “Siamo tutte e tutti in attesa di sapere se la Corte Costituzionale darà il via libera, anche in contumacia, al processo contro i quattro imputati, tutti militari, egiziani, amici di Al Sisi, accusati di essere sequestratori, torturatori, assassini di Giulio”.
La morte di Giulio
Giulio Regeni venne rapito la sera del 25 gennaio 2016, e torturato per 10 giorni lungo la strada che collega Il Cairo ad Alessandria. Dopo il ritrovamento del cadavere, sono iniziate le indagini: c’è chi sostiene che il ricercatore sia stato ucciso dopo esser stato segnalato come spia ai servizi egiziani dal sindacalista degli ambulanti, Mohammed Abdallah, con il quale era in contatto per i suoi studi.
Alla sbarra per la sua morte ci sono quattro 007 accusati di aver ucciso il giovane ucciso in Egitto: sono Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Tutti accusati di sequestro di persona, mentre Abdelal Sharif risponde anche di lesioni e concorso nell’omicidio.