Conte attacca il governo Meloni per il suo atteggiamento autoritario, parlando di «bullismo istituzionale».
Negli ultimi mesi, il confronto politico in Italia si è fatto sempre più aspro, con accuse e polemiche che infiammano il dibattito pubblico, tra cui l’opposizione di Conte al governo Meloni. In particolare, il tema della giustizia è tornato al centro dello scontro, con il governo Meloni che porta avanti una riforma della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante, mentre dall’opposizione si levano critiche severe.
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Conte: “Un bullismo istituzionale mai visto”
Tra i più duri nel contestare l’operato dell’esecutivo c’è Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che in un’intervista al Corriere della Sera ha espresso parole forti contro la premier e il suo governo. Secondo l’ex presidente del Consiglio, la destra al potere starebbe cercando di piegare la magistratura ai propri interessi, attraverso un uso aggressivo della comunicazione e delle riforme.
Conte accusa il governo Meloni di atteggiamenti autoritari, sostenendo che l’esecutivo si senta al di sopra della legge. «Io ho avuto più di un avviso dalla Procura di Roma e dallo stesso Lo Voi, ma non mi sono permesso di registrare video scaricando la comunicazione aggressiva di un presidente del Consiglio contro un singolo magistrato», spiega l’ex premier, riferendosi alle tensioni tra il governo e parte della magistratura.
A suo avviso, Meloni e i suoi ministri considerano la propria posizione di potere come uno scudo contro qualsiasi critica o indagine: «Qui gli unici a sentirsi intoccabili sono Meloni, Santanchè e tutti i sodali che adesso sono al governo». Un atteggiamento che Conte definisce come un chiaro segnale di arroganza istituzionale e di impunità politica.
Governo Meloni: tra crisi economica e scontro con la magistratura
Secondo Conte, la battaglia del governo contro la magistratura è un diversivo per nascondere le difficoltà nell’affrontare i problemi del Paese. «La verità è che Meloni cerca capri espiatori perché non sta governando, è incapace di soddisfare i bisogni di imprese e cittadini e ha provocato l’arresto della crescita».
L’ex premier critica anche le scelte economiche dell’esecutivo, sottolineando il peggioramento delle condizioni per imprese e famiglie. «Sa come questo governo verrà ricordato dagli imprenditori? Crescita allo zero virgola, crollo da 22 mesi della produzione industriale, imprese lasciate fallire, caro energia e misure come transizione 4.0 sepolte sotto la burocrazia». E per le famiglie? «Segno negativo sugli stipendi reali, aumento di bollette e accise, tagli alla rivalutazione delle pensioni, smantellamento di opzione donna».
Infine, l’affondo sulla Legge di Bilancio: «Hanno tolto 100 euro a chi ne prende 700 al mese e hanno dato 1,80 euro a chi prende la pensione minima». E sulle banche: «Gli unici a ridere sono gli istituti di credito, che vedono esplodere le loro quotazioni in Borsa fino al 240% negli ultimi tre anni e utili raddoppiati da 25 a 50 miliardi».
Un’accusa pesante, che si unisce alla denuncia su un presunto clima di scontro istituzionale e sorveglianza ai danni di giornalisti e attivisti. «Meloni e i suoi predicavano legge e ordine, adesso sappiamo che la legge devono rispettarla solo i comuni cittadini».
L’attacco di Conte si conclude con un messaggio chiaro: il Movimento 5 Stelle vuole costruire un’alternativa politica per mandare a casa il governo. «Noi siamo in prima fila per costruire un programma con la giustizia uguale per tutti e senza impunità per i politici». Il leader M5S rilancia quindi la sua opposizione, delineando una battaglia che, a suo dire, non si fermerà qui.