Governo Draghi, il voto di fiducia al Senato. Il Presidente del Consiglio interviene a Palazzo Madama per le comunicazioni.
Accettato l’incarico e formato il nuovo governo, Mario Draghi inizia a tutti gli effetti la sua carriera da politico con l’esordio in Parlamento. Il primo ostacolo per il neo Presidente del Consiglio è il voto di fiducia al Senato. Il governo Draghi ha i numeri, ma le tensioni nel Movimento 5 Stelle potrebbero indebolire il sostegno al nuovo esecutivo.
Di seguito la diretta dei lavori al Senato.
Le dichiarazioni del premier Draghi prima del dibattito e del voto di fiducia
Non ci sono dubbi sul fatto che quella del 17 febbraio sia una giornata particolarmente attesa soprattutto per le prime parole di Mario Draghi fuori dal cerimoniale. Il nuovo Presidente del Consiglio, sin dal momento dell’incarico, ha parlato solo quando strettamente necessario e non ha mai detto una parola in più del dovuto. Questo ha creato una sorta di cortina di fumo intorno al suo programma, finalmente svelato in occasione del suo intervento in Parlamento.
“Dobbiamo combattere con ogni mezzo la pandemia e salvaguardare la vita dei nostri concittadini. Una trincea nella quale combattiamo tutti insieme“, ha esordito Draghi, rivolgendo il suo pensiero alle vittime del Covid e agli imprenditori e ai lavoratori vittime della crisi economica.
“Il governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Le riforme compiute a tempo rafforzano l’autorità. Ma dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi perde il lavoro o chiude l’attività”, ha proseguito il Presidente del Consiglio che ha poi voluto ringraziare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo predecessore Giuseppe Conte.
Draghi, “Questo è il governo del Paese. Nessuno fa un passo indietro, semmai ne fa uno avanti”
“Si è discusso molto sulla natura del governo. Questo è il governo del Paese. Non ha bisogno di alcun aggettivi. Riassume volontà, consapevolezza, senso di responsabilità delle forze politiche che lo sostengono, alle quali è stato chiesto un sacrificio. Questo è lo spirito repubblicano di un governo che nasce in emergenza su indicazione del Capo dello Stato“.
“Il governo non nasce dal fallimento della politica. Nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità, semmai ne fa uno avanti nell’avvicinarsi ai problemi delle famiglie e delle imprese”.
“La durata dei governi in Italia è stata mediamente breve, ma conta la qualità delle decisioni, conta il coraggio delle visioni. Non contano i giorni. Il tempo del potere può essere sprecato anche solo nella preoccupazione del conservarlo“.
“Spesso mi sono chiesto se noi stiamo facendo per i nostri figli quello che i nostri nonni e i nostri padri fecero per noi. È una domanda alla quale dobbiamo dare risposte urgenti, una domanda che non possiamo eludere quando aumentiamo il debito pubblico. Esprimo davanti a voi l’auspicio che il desiderio di costruire un futuro migliore orienti le nostre decisioni”.
“Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro”
Draghi ha poi parlato della natura europeista del governo e dell’idea della Casa Comune europea.
“Il governo nasce nel solco dell’Europeismo, nel solco delle grandi democrazie occidentali. Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, la prospettiva di un’Unione europea sempre più integrata, che approderà ad un bilancio pubblico Comune capace di sostenere i Paesi nei momenti di recessione”.
La crisi economica
“La diffusione del virus ha avuto un grave impatto sul tessuto sociale e sul mondo del lavoro. Si è anche aggravata la povertà […]. L’incidenza dei nuovi poveri passa dal 31 al 45%. Aumenta il peso degli italiani, delle donne, dei giovani, delle famigli, di categorie di cittadini per ora mai sfiorati dall’emergenza”.
“La pandemia ha colpito soprattutto giovani e donne ma potrebbe colpire anche uomini con contratto indeterminato“, ha avvertito il Presidente del Consiglio Mario Draghi. “Il nostro Paese è squilibrato, non tutela a dovere ad esempio i lavoratori autonomi”.
La scuola
“Le ragazze e i ragazzi hanno avuto il servizio scolastico attraverso la didattica a distanza. A fronte di 1.696.300 studenti delle secondarie di secondo grado, solo il 60% circa ha avuto assicurato il servizio di Didattica a distanza […]. Dobbiamo recuperare le ore di Didattica in presenza perse lo scorso anno. Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza. Siamo chiamati a disegnare un percorso educativo con innesti di nuove materie. È necessario investire sulla formazione del personale docente”.
Draghi sulla campagna di vaccinazione: “Dobbiamo ricorrere ai volontari, alle Forze Armate, alla Protezione Civile”
“Bisogna distribuire il vaccino in maniera rapida ed efficiente ricorrendo ai volontari, alle Forze Armate, alla Protezione Civile. Non dobbiamo limitare la vaccinazione in luoghi predefiniti che spesso ancora non sono pronti. La velocità è essenziale per ridurre anche la possibilità che sorgano nuove varianti del virus […]. Dobbiamo rafforzare la rete del sistema sanitario locale, con ospedali di comunità, ad esempio. La casa come principale luogo di cura oggi è possibile”.
Ambiente, Draghi: “Siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore”
“Che mondo troveremo quando l’emergenza cesserà? Non sarà tutto come prima. Come ha detto Papa Francesco, le tragedie naturali sono la risposta della Terra al nostro maltrattamento. Siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore. Digitalizzazione, Agricoltura, biodiversità, sono diverse facce di una sfida poliedrica. In alcuni paesi il modello di crescita deve cambiare. Bisogna aiutare il settore del Turismo ad uscire dal dramma della pandemia, ma dobbiamo ricordare che il turismo ha un futuro se siamo capaci di tutelare l’ambiente e non sciupare le città d’arte“.
“Uscire dalla pandemia non sarà come riaccendere la luce. Il governo deve proteggere i lavoratori. Ma non tutti. Alcune attività dovranno cambiare. Sarà difficile scegliere quali attività proteggere e quali accompagnare verso il cambiamento”.
Next Generation Eu e Recovery plan italiano
“La strategia deve essere trasversale e sinergica, in grado di impattare più settori. Dovremo imparare a prevenire e non a riparare. Ogni azione ha una conseguenza. Il precedente governo ha già svolto una grande mole di lavoro. Dobbiamo approfondire e completare quel lavoro. Le missioni del programma potranno essere rimodulate ma resteranno quelle enunciate dal governo uscente“.
“La governance è affidata al ministero di Economia e Finanza con la stretta collaborazione dei ministeri coinvolti”.
Le riforme
Draghi ha ultimato il suo intervento parlando delle riforme necessarie anche per poter procedere con il Recovery plan.
“Negli anni abbiamo provato a riformare con interventi parziali dettati dall’urgenza. Per quanto riguarda il Fisco non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta. Inoltre, le esperienze di altri Paesi insegnano che le riforme della tassazione debbano essere affidate agli esperti. In Italia all’inizio degli anni ’70 del Secolo scorso il governo si affidò ai tecnici per la riforma del sistema fiscale. Si devono a quella Commissione diverse misure importanti. La riforma fiscale è l’architrave della politica di bilancio. Bisogna studiare una riforma dell’Irpef che riduca il carico fiscale e che conservi la progressività”.
“L’altra riforma che non si può procrastinare è quella della Pubblica Amministrazione. La fragilità del sistema deve essere affrontata. Urgente è lo smaltimento dell’arretrato accumulato durante la pandemia. La riforma deve prevedere investimenti per la creazione di piattaforme, aggiornamento continuo dei dipendenti”.
“Per quanto riguarda la Giustizia, dobbiamo seguire quelle che sono le indicazioni dell’Unione europea”.
I rapporti internazionali
“Il governo sarà europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici scelti dal nostro Paese sin dal Dopoguerra”, ha confermato il Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Le conclusioni
“Questo è il terzo governo della legislatura. Non c’è nulla che faccia pensare che possa far bene senza il sostegno convinto di questo Parlamento. È un sostegno che non poggia su alchimie politiche ma sullo spirito di sacrificio con cui donne e uomini hanno affrontato l’ultimo anno, sul loro vibrante desiderio di rinascere, di tornare più forti e sull’entusiasmo dei giovani che vogliono un Paese capace di realizzare i loro sogni. Oggi, l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che son certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia”.
Di seguito il video con le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi.