Governo Meloni e l’alzamento della no tax area: chi non pagherà le tasse

Governo Meloni e l’alzamento della no tax area: chi non pagherà le tasse

L’ipotesi per il Governo Meloni in merito all’alzamento della no tax area. Ecco i redditi e gli individui che potrebbero non pagare le tasse.

Potrebbero esserci novità in merito al pagamento delle tasse per i redditi più bassi. Il governo Meloni starebbe pensando di alzare la no tax area a 10mila euro. Di questo e non solo ha parlato Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, al Corriere della Sera le cui parole sono state riprese da Fanpage.

Premier italiano Giorgia Meloni

Il Governo Meloni e l’alzamento della no tax area

L’ipotesi relativa all’alzamento della no tax area è partita da una richiesta del sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci. L’uomo ha chiesto che nei prossimi anni la no tax area sia alzata a 10mila euro, ovvero quella soglia di reddito sotto cui non è richiesto di presentare una dichiarazione dei redditi, né di pagare imposte come l’Irpef.

Al momento tale soglia è fissata a 8.500 euro all’anno per dipendenti e pensionati mentre risulta più bassa per i lavoratori autonomi di cui Bitonci non ha parlato.

“Bisogna semplificare e alzare la no tax area. Sotto una certa fascia di reddito il sistema dovrebbe essere iper semplificato senza prevedere la dichiarazione dei redditi”, ha detto il sottosegretario. “Siamo a 8.500 euro ma si potrebbe alzare a 10mila euro. Sotto questa soglia di reddito non si dovrebbero pagare tasse”.

In tal senso l’uomo ha anche aggiunto: “Il vantaggio per i redditi fino a 30-35mila euro, arriva così a 1.150 euro l’anno. Per i redditi più alti, fino a 50mila euro, siamo sui 260 euro. Non è poco tenendo presente che viviamo un momento difficile per le risorse”.

La mossa del governo

A questo punto, la prossima mossa del governo potrebbe essere appunto quella di alzare, per i prossimi anni, la no tax area, che è già stata aumentata nel 2024 per i dipendenti, da 8.174 euro a 8.500 euro, in modo da portarli alla pari con i pensionati.

Tra le altre proposte su chi Bitonci ha insistito riguarda le famiglie: “Oltre all’utile assegno unico, ritengo si debba tornare alle detrazioni per i figli a carico. Così si combatte la denatalità”.