Le opinioni e le proposte del governo Meloni in merito alle imminenti riforme delle pensioni previste per il 2024.
Le nuove regolamentazioni inerenti alle pensioni stanno venendo minuziosamente esaminate dai tecnici del governo Meloni, nell’ambito della definizione dei dettagli per la prossima manovra. La finalità principale è quella di perfezionare i criteri di accesso al novellino fondo dedicato alla flessibilità pensionistica, mirando sia a modificare l’età anagrafica che i requisiti contributivi.
La riforma vedrà la luce con l’introduzione della Quota 104, sostituendo così la precedente Quota 103, l’Ape sociale e l’Opzione donna. Pur non rappresentando il tanto desiderato addio alla legge Fornero, il disegno di legge porta una significativa restrizione sulle pensioni anticipate e determina chi potrà beneficiare di questa opzione nel 2024. La Quota 104 prevede un’età minima di 63 anni, con un requisito contributivo di 41 anni, mostrando una modifica rispetto alla precedente soglia di 62 anni.
Un fondo unico per la flessibilità in uscita
La prossima legge di Bilancio, che sarà presto discussa in Parlamento, ha anche previsto la soppressione dell’Ape sociale e dell’Opzione donna, due misure introdotte rispettivamente nel 2017 e nel 2004, con l’obiettivo di supportare le categorie di lavoratori più vulnerabili verso il pensionamento. Queste verranno ora sostituite da un fondo unico per la flessibilità in uscita. Pensato per assistere caregiver, disoccupati, lavoratori in settori gravosi e persone con disabilità verso il pensionamento.
Il Sole 24 Ore ha evidenziato che il fondo per l’uscita flessibile è una delle misure chiave ancora in fase di definizione. Questo strumento si prefigge di permettere ai lavoratori “fragili” di lasciare il lavoro a partire dai 63 anni e 5 mesi d’età con 36 anni di contributi per gli uomini, mentre per le donne l’età scenderebbe a 63 anni con 35 anni di contributi. Una delle proposte al vaglio riguarda la possibilità di rendere “mobile” l’età pensionabile, che potrebbe essere ridotta di uno o due anni per determinate categorie, offrendo ulteriore flessibilità.
Verso la definizione finale della manovra
Per ora, rimane incerto se verranno modificati entrambi i criteri o solo uno. Inizialmente, l’idea era di rendere flessibile solo l’età anagrafica, ma bisognerà attendere il testo definitivo della manovra per avere chiarezza. Ciò che è certo è il passaggio alla Quota 104, anche se permangono dubbi su come sarà strutturato il sistema di premi e penalizzazioni che accompagnerà questa misura. La legge di Bilancio, con le sue nuove disposizioni, promette di ridefinire il panorama pensionistico italiano. Introducendo maggiore flessibilità e nuove opportunità per diverse categorie di lavoratori.