L’incarico da conferire a Matteo Salvini sembra la sfida più difficile per Giorgia Meloni.
Lo scoglio Salvini per il prossimo governo Meloni è quello che dà più pensieri al progetto della leader vincitrice delle elezioni. Sapeva che il giusto collocamento dell’alleato sarebbe stata la sfida più complessa per mantenere gli equilibri all’interno della coalizione e sul piano internazionale. Da sempre il leader della Lega reclama di ritornare al Viminale ma Meloni glissa e cerca alternative.
Sulle spalle di Salvini pesa il processo di Open Arms in corso e l’eventuale reazione dell’Europa su un ritorno agli Interni da parte del leghista dopo l’esperienza del governo Conte I e quello che ne è conseguito.
Nonostante la smentita sulle ricostruzioni giornalistiche che hanno calcato la volontà della leader di FdI di tenere fuori da ministeri chiave l’alleato leghista, emergono le tensioni e il pressing di Salvini sulla futura premier per un “ministero di peso” che ovviamente si tratta sempre degli Interni. Ieri si è parlato di una probabile carica di doppio vicepremier, già sperimentata nel governo Conte I dove lo stesso Salvini era uno dei due vicepremier. Questa potrebbe essere una carica di spicco anche se potrebbe non essere conferita nessuna delega particolare.
Il ministero dell’Agricoltura non è da sottovalutare
Il progetto di Giorgia Meloni sembra però non accontentare il Capitano che insiste sul Viminale. Non si accontenterebbe nemmeno di un ministero come i Trasporti o l’Agricoltura. Il faccia a faccia di ieri non ha sciolto le tensioni tra i due. Ma pare che l’ipotesi dell’Agricoltura, sebbene appaia come un ministero marginale non è da sottovalutare perché riceverà una valanga di miliardi con i fondi del Pnrr per innovare i comparti.
Il ministero dell’Agricoltura inoltre è molto radicato nei territori. Permetterebbe il leader del Carroccio ad avvicinarsi all’elettorato e viaggiare da nord a sud per una sua campagna elettorale permanente. Questo dicastero lo porterebbe ad interfacciarsi con federazioni e associazioni e potrebbe essere la scelta ideale per Salvini. Ma dalla Lega credono ancora che sia possibile ritornare al Viminale.